Cronaca
La ricetta per ridurre l’inquinamento in città ha molti ingredienti. Mariachiara Zanetti, docente ordinaria di Ingegneria ambientale al Politecnico, spiega che un primo aiuto arriva da piante e alberi: aumentarle di numero in parchi e piazze è una buona soluzione. Non solo per la fotosintesi, ma anche perché le foglie trattengono le polveri e così aiutano ad abbattere il particolato. Anche il lavaggio delle strade può aiutare, «ma poi l’acqua con le particelle inquinate va trattata e depurata, altrimenti si sposta solo il problema rendendo inquinata l'acqua». Il blocco dei motori diesel è giustificato, aggiunge, perché almeno quelli senza filtro producono molte più polveri rispetto ai mezzi a benzina. Su questo tema, però, lo stesso Politecnico ha studiato negli anni lo sviluppo dei filtri antiparticolato per i motori diesel, «capaci di ottime prestazioni». Un altro tema di studio «è stato lo sviluppo di bitume che abbattono gli inquinanti e trattengono il particolato», un’innovazione che in più parti nel mondo si sta sperimentando, «anche se i costi per ora elevati potrebbero scoraggiarne l’utilizzo». Zanetti però non ha dubbi: «Se l’80 per cento del Pm10 deriva dall’uso delle automobili, è ovvio che bisogna incentivare il trasporto pubblico e ridurre quello privato». Inoltre, per conto di Iren, la docente ha studiato il risparmio di emissioni che si ottiene con il teleriscaldamento rispetto alle caldaie private: il calo è del 30 per cento, anche se come dicevamo la quota di smog che deriva dal riscaldamento è minoritaria, «ma niente affatto trascurabile».