Cuneo
Bagnolo, tre agricoltori impegnati in altrettante colture innovative
Bagnolo, tre agricoltori impegnati in altrettante colture innovative
Stevia, zafferano e nocciola. Tre culture innovative dalle quali è partita la sfida di Fabio Geuna, 23 anni, per ridare vita alla piccola azienda paterna in frazione Villaretto di Bagnolo. Un’impresa sostenuta da zio Carlo, 41 anni, e dal cugino Andrea Besso Pianetto, 33, che lo affiancano nel tempo libero. Obiettivo: oltre valorizzare la terra di famiglia, prima coltivata principalmente a mele, puntare sull’innovazione, nel rispetto di tradizioni e ambiente.
«Ho deciso di convertire i terreni all’agricoltura biologica - racconta Fabio, titolare di AgriGeuna -, puntando su colture poco diffuse in zona e su una lavorazione quasi totalmente manuale».
La prima scelta è ricaduta sulla Stevia Rebaudiana, pianta sudamericana dal potere dolcificante fino a 200 volte più dello zucchero. Raccontano: Carlo ha provato a invasare alcune piante a casa e l’esperimento ha funzionato». «È impegnativa perché richiede manodopera e un’irrigazione quasi giornaliera - continuano -. I raccolti hanno dato buoni risultati, ma stiamo cercando il modo giusto per l’inverno». Non è l’unico progetto: la stevia viene venduta soprattutto cristallizzata, ma Fabio, Carlo e Andrea la propongono in foglie essiccate. «Per dare un prodotto più naturale e con meno trasformazioni - spiegano -: il consumatore può usarla a foglia intera o macinandola a piacimento. Per l’essiccazione ci appoggiamo a terzi, ma ci stiamo organizzando per farla in azienda».
Prima della raccolta hanno lanciato sul Facebook aziendale «Adotta una Stevia»: contattandoli si adottava una pianta, assicurandosene il raccolto. «Abbiamo avuto oltre una ventina di richieste - raccontano -. C’è chi ha preferito ricevere il prodotto in tempi diversi, chi tutto subito». La produzione è stata scelta da Re, pasticceria di Campiglione, per dolcificare il cioccolato fondente e a fine anno sarà proposta nelle caciotte di caprino del Caseificio Montoso, testate l’anno scorso.
Accanto, lo zafferano, la cui raccolta, la prima, è in corso. «Prima dell’alba, quando i bulbi sono chiusi - spiegano - per assicurare il massimo della qualità». Per le nocciole bisognerà aspettare agosto e sperare nella clemenza del tempo: la produzione ha subìto gravi danni con la grandinata 2015, l’alluvione 2016 e la gelata della primavera. Una sfida l’hanno però vinta: la siccità estiva. «Abbiamo scelto un metodo versatile, poco invasivo - spiegano -: una riserva gonfiabile, cioè un maxi cuscino d’acqua che ha ridotto gli sprechi».
giulia scatolero