Italia
Spese fuori controllo
tra poltrone d’oro,
gettoni e consulenze
Gli stipendi assorbono le risorse
Istruzione e viabilità senza fondi
Gli stipendi assorbono le risorse
Istruzione e viabilità senza fondi
Le strade interne, che si inerpicano fino ai paesi di montagna, sono pericolosamente deformate da piccoli smottamenti e frane. Rischi l’osso del collo a ogni curva. Chi le deve riparare? La provincia. Le scuole hanno i muri scrostati e i tetti cadenti, l’umido nei bagni, i riscaldamenti sfasciati: di chi sono? Della provincia, ma la Provincia, quella con la p maiuscola, non c’è più, in Sicilia prima che altrove.
Nonostante la scomunica solennemente pronunciata in diretta televisiva a marzo 2013, dall’oggi quasi ex presidente della Regione Rosario Crocetta, la Provincia sicula è viva e lotta ancora. Soprattutto spende. A velocità diverse. A Siracusa mancano i soldi per gli stipendi degli impiegati e dei dipendenti della partecipata Siracusa Risorse, che svolgeva i lavori per l’amministrazione. Ad Agrigento invece tra i 497 dipendenti ci sono sette uomini (e donne) più o meno d’oro, perché - certo più che legittimamente - ci sono signori stipendi, dai 164.425,80 euro all’anno del segretario e direttore generale Giuseppe Vella ai 102.549,66 del vicesegretario Ignazio Gennaro. E poi non molto sotto i centomila ci sono i direttori d’area Fabrizio Caruana (95.574,02) e Amelia Scibetta (93.160,59); a ridosso dei 90 mila, Achille Contino, altro dirigente da 87.786,27 euro all’anno, e Teresa De Leo, che guadagna 73 euro in meno. Cifre al lordo, s’intende: ma non sono pochi neppure gli 86.790,48 dell’altro dirigente Giovanni Butticè, nel cui curriculum di una pagina si legge fra l’altro che «ha fatto stampare per conto della Provincia regionale di Agrigento una prima stampa dello Statuto e dei regolamenti dell’ente», nel 2000; la seconda edizione nel 2006. Il Libero consorzio comunale della Città dei Templi si porta appresso poi un eterno precariato, 63 uomini e 73 donne assunti con contratti a tempo determinato sempre rinnovati e in attesa della sospirata stabilizzazione: costo, un milione 296 mila euro annui.
E la vecchia Provincia regionale? Uno degli ultimi presidenti politici, Eugenio D’Orsi, a maggio è stato condannato a 4 mesi per corruzione, con l’accusa di essersi fatto regalare, per una villa di sua proprietà, 40 palme da un vivaista che aveva venduto piante giusto all’ente amministrato da D’Orsi, ancora condannato a un anno - in un altro processo di primo grado e dalla Corte dei Conti - per pranzi e cene ritenuti non istituzionali. In un giudizio separato una condanna l’ha presa pure il dirigente Gennaro, uno degli uomini d’oro, condannato anche dalla magistratura contabile. Giudizio sospeso in appello, in attesa dell’esito del processo penale. A Caltanissetta ci sono una miriade di piccoli consulenti, 53 per cifre relativamente modeste, tra mille e 60 mila euro.
Due avvocati, Cristoforo Lucio Greco e Cataldo Di Vincenzo, hanno avuto 31.910 euro a testa per «riassumere» un giudizio civile contro un’azienda edile, Simona Cannistraci 22.854,96 come esperto in comunicazione e management di un progetto Italia-Malta per l’installazione di impianti fotovoltaici nel porto di Gela, i 10 componenti del Consiglio provinciale scientifico delle riserve e del patrimonio naturale ricevono un gettone da 101,74 euro a seduta e poi ci sono i revisori dei conti, da 39.720 a 58.905 euro nel triennio, e due progettisti che si occupano di analisi delle biomasse dei rifiuti. Per loro 11 mila e 16.550 euro.
riCCARDO ARENA