ebook di Fulvio Romano

martedì 31 ottobre 2017

Rosso di sera

LA STAMPA

Prima Pagina


Un amico caro non va nei mari a ponente perché odia i tramonti. Gli rammentano l’orrore della fine. Forse sono detestabili anche i mari a levante, per la condanna di ricominciare. Ogni volta. Leo Longanesi scrisse nel ’44 che in Italia ci si conserva onesti il tempo per accusare gli avversari e prendergli il posto. Ci tocca di rivedere quest’alba, in eterno. Gli indici di gradimento di Donald J. Trump sono a picco, come gli indici di gradimento di qualsiasi altro presidente, da sempre, perché nella vita, come in democrazia, la delusione è figlia dell’illusione e ogni alba sembra promettere che il tramonto non arriverà. Così il maschio, dicono, è ancora all’alba di sé, e affonda le mani nelle carni delle donne per sua animalesca indole oppure no, è al tramonto, ridotto dalla società castrante a eunuco per la pubblicità del profumo. Tanti maschi in realtà si sentono a metà pomeriggio, per grado evolutivo, ma diciamo che sì, è il tramonto: quanto è preferibile, per le cose del mondo, un po’ di placata sensualità invece dell’alba scimmiesca, alla Kubrick, di chi leva la clava per stabilire la primogenitura sulla rinascita della morale, in una guerra fra leader nuovi e più nuovi - e dunque così tremendamente vecchi - su quei buoni propositi mattutini: i vitalizi, la lotta alla corruzione... Com’era bello Internet, in questi giorni, rutilante di foto di tramonti, per un momento in pace - discoste le rivoluzioni fatte per corrispondenza e preferibilmente in anonimato, soltanto perché c’è rosso di sera. Con la rima dopo, o anche senza. 

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Mattia Feltri


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