Italia
Il sondaggio di Piepoli: il 68% degli italiani non è sorpreso
dal risultato delle consultazioni in Lombardia e in Veneto
dal risultato delle consultazioni in Lombardia e in Veneto
Abbiamo interrogato l’opinione pubblica per capire qual è il sentimento degli italiani nei confronti dei referendum per l’autonomia di Lombardia e Veneto della scorsa domenica.
Ma i cittadini sono davvero informati sull’esito delle due consultazioni? Per quanto riguarda il voto in Lombardia, sette italiani su dieci sanno che ha vinto il “Sì”, ma ben tre su dieci pensano erroneamente che sia stato raggiunto il 51% degli aventi diritto al voto. C’è disinformazione anche sull’esito del referendum in Veneto: un italiano su quattro, infatti, crede in modo sbagliato che nella regione non sia stato superato il quorum pari al 51%.
In ogni caso va detto che il risultato in termini di affluenza è stato determinato da una cultura diversa nelle due regioni. Quella della Lombardia - e in particolare di Milano - discende da una storia in cui il capoluogo, salvo che nell’Alto Medioevo, non è mai stato capitale e in tempi più recenti ha avuto come capitali Madrid, Vienna e, recentissimamente, Roma; quindi è abituato a disinteressarsi della «cosa pubblica» che, affidandosi a regnanti «stranieri», certe volte, come con Maria Teresa d’Austria, gli ha portato ricchezza. Totalmente diversa è la storia del Veneto e di Venezia che per dieci secoli è stata una grande regina del Mediterraneo. È perfettamente giustificato quindi il fatto che il territorio di Venezia sia stato più vicino a un voto che sente riaffiorare l’antico spirito di indipendenza.
In ogni caso l’errore piuttosto forte dell’italiano medio nella visione del quorum e quindi dei risultati apparentemente simili indica un certo disinteresse, al di fuori delle due regioni, nei confronti di questo referendum. In fondo, per l’italiano medio, il suo concittadino lombardo-veneto ha fatto una semplice passeggiata ed è andato a votare senza quasi salutar nessuno. Cosa questa confermata dalle successive domande che riguardano la sorpresa in funzione dell’esito del referendum, che è stata quasi inesistente, e il sentimento provato di fronte al “Sì” totalitario dei votanti che si è distribuito quasi equamente tra sentimento positivo e sentimento negativo mentre la maggioranza relativa degli italiani si è schierata verso un sentimento di pura e semplice indifferenza.
Che conseguenza sui territori regionali avrà secondo gli italiani l’esito di questi referendum? Quasi nessuna in termini politici perché meno di uno su 10 degli intervistati pensa a qualcosa di simile alla Catalogna: si tratta in fondo di una cosa che potrà portare «più soldi» alle due regioni o al massimo un trattamento simile a quello delle altre regioni italiane a statuto speciale.
Viceversa qualche conseguenza è prevista per le future elezioni politiche. Sette italiani su dieci pensano che qualche influenza del “Sì” del Lombardo-Veneto ci sarà quando andremo tutti a votare in primavera e la maggioranza pensa, a torto o a ragione, che questo “Sì” incrementerà più o meno marginalmente i voti raccolti dal centrodestra e dalla destra.
In un certo senso le due regioni, attualmente guidate dal centrodestra, hanno acceso una miccia più o meno esplosiva a favore della loro parte politica.
Nicola Piepoli