ebook di Fulvio Romano

lunedì 30 ottobre 2017

Siccità, Foehn e fattore uomo Così è arrivato il rogo peggiore

LA STAMPA

Italia

Siccità, Foehn

e fattore uomo

Così è arrivato

il rogo peggiore

è una micidiale combinazione di fattori naturali e umani quella che sta mandando a fuoco la Val di Susa e altre zone delle Alpi occidentali, dalla Val Varaita alla Valle Orco. Anzitutto, una siccità tra le più marcate da un secolo, straordinaria soprattutto per la sua collocazione autunnale, stagione normalmente piovosa. A Bussoleno, in prossimità della zona più colpita dai roghi, non cade una goccia da 50 giorni, ovvero dal 9 settembre, e dal 1° luglio si sono raccolti 38 mm d’acqua, appena il 15 per cento del normale. Il caldo anomalo dell’estate, la seconda più calda da oltre duecento anni in Piemonte, in piena tendenza di riscaldamento globale, ha aggravato ulteriormente la situazione accelerando il disseccamento del suolo e del sottobosco. Poi il Foehn, il caldo e asciutto vento di caduta dalle Alpi, che ieri a Susa ha soffiato a 90 km/h e ha portato il termometro a 24 °C, contribuendo alla situazione di secchezza e alla rapida propagazione delle fiamme. Il resto lo ha fatto l’uomo, vuoi per disattenzione, vuoi per dolo, dal momento che l’autocombustione non esiste salvo nei rari casi di innesco da fulmine, ma da quelle parti di temporali non se ne vedono da oltre un mese e mezzo.

Anche se l’evento è ancora in corso, si può già dire che siamo probabilmente di fronte alla peggiore ondata di incendi che il Piemonte abbia conosciuto almeno negli ultimi decenni, forse paragonabile solo alle crisi dei periodi di foehn del febbraio 1990 e febbraio 1999. Restringendo il campo alla zona di Susa, poi, non c’è memoria di un rogo forestale che abbia insistito per più di una settimana su oltre duemila ettari di territorio. Si ricordano gli episodi di inizio marzo 2000 proprio a Mompantero e di fine agosto 2003 a Bussoleno, violenti ma più brevi e circoscritti. Le previsioni meteo non sono incoraggianti: oggi il foehn è cessato e non si attendono nuovi rinforzi a breve, tuttavia la siccità continuerà almeno per altri 5 giorni. Qualche goccia sul Nord-Ovest in fiamme sarà possibile nel fine settimana, ma è ancora da confermare. Un proverbio locale, quanto mai attuale, recita: «La Valsusa o a brusa o a nìa o ’l vent a la pòrta via» (la Val Susa o brucia, o annega, o il vento la porta via). Fuoco e vento non sono mancati, ora speriamo che la tanto attesa pioggia non arrivi tutta insieme con un’alluvione, come accaduto soltanto un anno fa a fine novembre.

BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

Luca Mercalli