ebook di Fulvio Romano

lunedì 26 dicembre 2011

Finora il dicembre più caldo in assoluto!


Ce ne stiamo accorgendo tutti, ma anche la statistica lo conferma. Questo dicembre è a dir poco eccezionale: cieli sereni, sole brillante, Skyline favolosi, stellate lucide di pianeti (in giro: Venere al tramonto verso Sud Ovest; Giove a Sud Est) e, dulcis in fundo, temperature gradevoli. Anzi, calde decisamente verso metà giornata, quando Cuneo città si sono superati i 10 gradi con tranquillità, mentre -alla capannina del centro storico, collocata a 20 metri di altezza- la prima minima sottozero della stagione si è osservata soltanto il 20 dicembre, martedì scorso. Insomma, sic rebus stantibus, l’attuale dicembre si avvia ad essere il più caldo da 135 anni a questa parte, da quando cioè si prendono regolarmente le temperature in Cuneo città. I calori se non primaverili, autunnali, di queste settimane stanno così superando persino gli eccezionali tepori del dicembre 1988, nell’inverno in cui -ricordiamolo- caddero in città, in tutto, soltanto 11 cm di fiocca, seguiti da altri miseri 6 ad aprile! Più caldo del dicembre 1988, ma ancor più di quello del 2006, annata in cui -o ricordiamo bene, penso- non cadde manco una spanna di neve. Il tutto perché, oggi come allora, le perturbazioni e le ondate ventose arrivano sull’Italia dall’Artico e da Nord-Nord-Ovest, saltando così a pie’ pari la Granda ed il suo arco alpino. Le uniche nevicate si sono avute infatti verso la Maddalena e sulle Cozie, dove cioè il vento è riuscito a portare un po’ di bianco strato. Per il resto nulla o quasi, con le colline brulle di foglie secche come ad ottobre-novembre e le piante che cominciano qua e là a fioricchiare. Giovedì uno sbuffo perturbato porterà qualche nuvola e forse qualche fiocco qua e là sull’arco prealpino. Ma da venerdì in avanti ancora predominio anticiclonico e niente neve. Fino quasi all’Epifania. Quando qualcosa potrebbe cambiare. Ma è ancora presto per dirlo.
Fulvio Romano

giovedì 22 dicembre 2011

Geli da Nord, sul Cuneese la neve làtita.


In piena armonia con il calendario astronomico l'inverno si è abbattuto sulla Granda con temperature che in montagna hanno raggiunto geli polari. I meno 18 gradi e più dell'altra notte al colle dell'Agnello sono il risultato delle ondate gelide che hanno investito l'arco alpino da Nord Ovest e che hanno poi provocato gagliardi venti di Foehn freddo in pianura. Sono state le quote di crinale a far registrare i valori più gelidi. Oltre la stazione meteo dell'Agnello (collocata a 2685 metri), è quella della Rocca dell'Abisso (2753 metri) a segnalare quasi 16 gradi sotto il gelo, seguita dalla capannina del Colle della Lombarda (2305 m) il cui termometro si è fermato a meno quattordici. La forza dei venti che si sono abbattuti contro la barriera alpina sul versante francese e svizzero è stata tale da sospingere la neve anche al di qua dei crinali, ma soltanto nella fascia settentrionale, che va dal colle della Maddalena sino alla Val d'Aosta e oltre, lasciando all'asciutto tutto l'arco delle Marittime e delle Liguri. L'aria gelida, dopo aver investito le cime alpine ha invaso valli e pianure, dove nella scorsa notte si sono osservati valori che vanno dai -7,8 gradi di Ceva ai -1,2 di Saluzzo, passando attraverso i meno sei delle pianure fossanesi e saviglianesi e i valori meno rigidi dell'altipiano del Cuneese. Sono i freddi ormai invernali che nel 2010 si erano abbattuti sulla Granda con grande anticipo, da fine novembre. Dopo un dicembre polare il culmine fu raggiunto il 17 del mese, giornata di record storici, seguita da una pausa temperata ed umida a Natale. Quest'anno il lungo autunno è stato chiuso da un vivace flusso artico settentrionale che è riuscito ad allontanare l'anticiclone verso occidente. Ma quest'ultimo non è sconfitto. Nei prossimi giorni il maltempo privilegerà da un lato il Sud Italia e dall'altro i crinali settentrionali e orientali delle Alpi. L' estremo Nord Ovest sarà defilato, al riparo dai flussi perturbati di origine polare. Anzi, sarà proprio un ponte dell'anticiclone atlantico a riprendere fiato, riportando verso l'alto sulla Granda le colonnine dei termometri. Da giovedì si mitiga il clima su altipiani, colline e medie quote, mentre i geli rimarranno sulle piane. L'alta pressione durerà forse fino all'Epifania.
romano.fulvio@libero.it
pubblicato su La Stampa del 21 dicembre 2011

sabato 17 dicembre 2011

Sul Cuneese niente neve fino, almeno, a Capodanno


14 dicembre 2011:

Non sono buone le ultime notizie dell'arrivo della neve sulle montagne della Granda. Sembra infatti che il bianco strato diserterà le Alpi cuneesi fino almeno alla fine dell'anno. C'era speranza di neve per il sopraggiungere della burrasca di origine nordatlantica che già ieri ha fatto le sue prime prove investendo il versante francese delle Alpi con forti venti e fiocchi che hanno appena superato le creste di confine. Il tutto si è risolto nel Cuneese in vivaci rèfoli di Foehn, che hanno fatto superare alle temperature massime i 14 gradi, battendo un record giornaliero che durava dal 1985. E' vero che oggi la musica cambia, con nuvole che riescono a penetrare fin sulla pianura e che potranno sprizzare qualche pioggia e qualche fiocco in quota. Soprattutto saranno le temperature ad abbassarsi, per un Foehn che diventa freddo a causa delle basse temperature di partenza, con un gelo che comincerà dalla serata e nella notte. Ma, nonostante tutto, cadrà niente o poca neve, che invece sta privilegiando la Valle d'Aosta, il Vallese e la Savoia. Così, dopo un sabato ancora con nuvole, da domenica riprende a prevalere il sereno, anche se con valori termici ormai invernali. E' una congiuntura meteo che punisce le Alpi cuneesi, e per di più con un anticiclone atlantico che promette di durare fino a san Silvestro.
romano.fulvio@libero.it