ebook di Fulvio Romano

sabato 21 ottobre 2017

Riemerge la vecchia Pontechianale

LA STAMPA

Cuneo

Borgata Chiesa fu sommersa nel 1942


Il livello della diga è sceso a causa della siccità e sono tornati in vista resti delle case 

Un fenomeno usuale in primavera, quando i pendii sono innevati e i rigagnoli all’asciutto o ghiacciati. Una rarità d’autunno, stagione solitamente di piogge e di torrenti ricchi d’acqua per lo scioglimento estivo dei nevai. In alta valle Varaita, come nel resto della Granda, non piove da settimane. Così, il livello del lago di Pontechianale si è abbassato di oltre 20 metri e sono riemersi i resti di borgata Chiesa, la frazione che nel 1942 fu sommersa dal bacino artificiale idroelettrico: gli abitanti furono trasferiti in nuove dimore a borgata Maddalena, poco più a monte.

Stalle e scalinate

L’antico gruppo di baite si trova all’incirca a metà del lago, fra la diga di borgata Castello e il capoluogo. Restano basamenti e pezzi di muri in pietra, travi portanti, manufatti in cemento, volte a botte che erano stalle e cantine, le tracce di scalinate.

Il campanile

«A ridosso dell’attuale livello dell’acqua – dice Alberto Barra, un residente – c’era la vecchia chiesa parrocchiale e mi risulta che si veda ancora il basamento del campanile. Il resto è crollato negli Anni ’60, mentre prima, quando il lago era in secca, riaffiorava in tutta la sua altezza. Alcuni metri più in su ci sono le vecchie case, che erano edifici grandi per ospitare famiglie numerose. Borgata Chiesa era circondata da campi e pascoli e ci stavano i nuclei più facoltosi e benestanti».

Fra il fango grigio e le pietre del fondo del lago, oggi fuori dall’acqua, si vedono anche resti di vecchie scalinate che servivano per muoversi nella borgata dove, secondo gli anziani, abitavano 4-500 persone.

La diga di Pontechianale, realizzata fra gli Anni ’30 e ’40 del secolo scorso ed inaugurata nel 1942 è di proprietà dell’Enel. La riserva d’acqua viene usata per la produzione di energia elettrica ed è collegata a un impianto a turbine che sorge a Casteldelfino. 

«Per l’Enel – dice il guardiano dello sbarramento, Antonio Ellena –, anche se il livello è più basso del solito, non cambia nulla. Il limite dell’acqua credo sia sceso di oltre 20 metri rispetto alla capienza usuale, ma la profondità che resta dovrebbe essere intorno ai 40 mt. Ogni giorno scendiamo di alcuni cm, a seconda di quanti metri cubi vengono fatti uscire nelle tubature. Da ieri, ci siamo abbassati di 2 cm, altri giorni sono 4 o 5. La capienza totale del bacino artificiale è di oltre 11 milioni di metri cubi».

«Non è normale che il lago sia così basso – dice il sindaco Oliviero Patrile – e così c’è gente che viene su per vedere la vecchia borgata».

Teresa Cerato, di Pancalieri (To), ieri era in visita alla «Pontechianale sommersa» con il marito: «Siamo venuti apposta per ammirare quello che resta delle vecchie case, perché ci hanno detto che si tratta di un evento raro».

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andrea garassino


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