ebook di Fulvio Romano

mercoledì 25 ottobre 2017

La tentazione della Catalogna Elezioni anticipate per evitare il commissariamento di Madrid

LA STAMPA

Esteri

la decisione entro venerdì


Stavolta il bivio è drammatico: in queste ore il governo catalano deve decidere, o elezioni anticipate o il baratro dell’intervento, politico e amministrativo, di Madrid. Giovedì il presidente della Generalitat, Carles Puigdemont, potrebbe presentarsi in Senato con l’obbiettivo di rispondere direttamente al governo spagnolo, alla vigilia dell’attivazione finale dell’articolo 155 della Costituzione, che sospenderà l’autonomia catalana, destituendo tutti i vertici politici. Difficile prevedere un faccia a faccia con il premier Mariano Rajoy, secondo fonti del governo di Barcellona, un dibattito gestito dalla maggioranza del Partito popolare sarebbe una trappola per Puigdemont. Il giorno dopo, venerdì, sarà decisivo per capire quale direzione prenderà questa crisi. Proprio nelle ore in cui il senato di Madrid darà il via libera al 155, il parlamento di Barcellona potrebbe dichiarare, in una modalità ancora da decidere, l’indipendenza. All’ultimo strappo alla legalità spagnola (magari simbolico), però, farebbe seguito l’annuncio di elezioni anticipate. Un modo per cercare di salvare la faccia, ma anche la libertà. La scelta è drammatica, le pressioni per evitare il baratro andando al voto, sono fortissime e trasversali (imprenditori, giornali, opposizione e parte della maggioranza). Ma per una larga fetta dell’indipendentismo nuove elezioni significherebbero una resa al nemico. L’ala sinistra della maggioranza, gli anticapitalisti della Cup, parla già di «atto vassallaggio nei confronti dei coloni». 

Le associazioni Omnium e Anc (con i leader in galera da 9 giorni), sono già mobilitate per la resistenza pacifica alla possibile presa di poteri da parte del governo spagnolo: per tutta la Catalogna sono stati organizzati incontri per preparare i cittadini ad «affrontare quello che succederà con il 155». 

Se Puigdemont andasse ad elezioni anticipate, si fermerebbe la macchina della sospensione dell’autonomia? Per il Partito Popolare di Rajoy si dovrebbe andare avanti comunque, ma i socialisti, che finora hanno condiviso le scelte del governo, la pensano diversamente: «Se si torna alle urne non ha più senso il 155». 

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francesco olivo


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