ebook di Fulvio Romano

venerdì 8 marzo 2013

Ecofeudo, il nuovo colonialismo... Ecologico!

D LA STAMPA di oggi

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E spunta l’investimento nel paradiso fiscale



A che cosa servono ben 13 società aperte in Costa Rica, un paradiso fiscale, da Walter Vezzoli, l’autista di Beppe Grillo? Se lo domanda, senza potersi dare ancora risposte, il nuovo numero dell’Espresso, che ha scoperto gli investimenti e le operazioni immobiliari di Vezzoli oltre oceano.

Spicca il progetto di resort di lusso, Ecofeudo, 30 ettari sulla baia incontaminata di Papagayo. Secondo l’Espresso, oltre l’angelo custode di Grillo (che in piazza San Giovanni lo presentò così dal palco: «Sta con me, fa la logistica, mi protegge, ha tutto sotto controllo») nell’organigramma della società immobiliare compare anche «Nadereh Tadjik, ovvero la cognata di Grillo, la sorella di sua moglie Parvin, di origini iraniane». Da notare che tra le 13 società ce n’è una che si chiama “Armonia Parvin sa”. Quattro di queste società risultano immatricolate con la formula della «sociedad anonima». Impossibile conoscere l’identità degli azionisti dei finanziatori.

A compulsare Internet, si scopre che Ecofeudo è un’iniziativa che ha tutto per piacere a un grillino ricco: la baia è un piccolo paradiso naturale; le ville saranno costruite secondo i dettami della bioarchitettura; ci sarà massima attenzione al risparmio d’acqua, alle energie alternative, al recupero dei rifiuti, alla bioclimatica e alle tecnologie telematiche. L’agricoltura sarà rigidamente biologica e così l’allevamento.

Ma il villaggio proposto da Walter Vezzoli vuole essere molto di più di un ecoresort. Aspira a diventare un’utopia realizzata. Sul versante tecnologico si spinge a promettere batterie a idrogeno, collegate agli impianti eolico e fotovoltaico, che dovrebbero garantire l’alimentazione di macchine a idrogeno (peccato però che per il momento la tecnologia sia limitata a prototipi o applicazioni militari). Sarà bandita la moneta: per gli scambi si userà il «feudo».

Non sarà però un’utopia a buon mercato. Anzi. E magari qualcuno dei possibili ricchi acquirenti potrebbe anche spaventarsi all’idea dell’isolamento in un Paese povero quale il Costa Rica. Ogni villa sarà quindi dotata di un rifugio antiatomico. L’intero villaggio sarà costruito oltre la quota di 155 metri sul livello del mare per stare sicuri di fronte allo scioglimento dei ghiacciai. E comunque sarà «circoscritto da mura in pietra e equipaggiato con un sofisticato sistema d’allarme a raggi infrarossi». In ultima istanza, «la sicurezza è tutelata anche dalla perfetta armonia di convivenza con il “pueblo” locale».

E qui si viene al cuore del progetto: chi dovrebbe zappare gli orti, allevare gli animali, coltivare gli appezzamenti, curare le ville? «Non può esserci crescita - scrive Walter Vezzoli - se non attraverso l’integrazione con il pueblo originario». Promettono 30 case in regalo, strade, scuola, centro medico, corsi di ecosostenibilità. «Ogni casa sarà dotata di un computer e connessione gratuita. Il pueblo avrà acqua e energia gratuita per tutta la vita. L’acqua è vita e deve essere un bene primario gratuito!». [fra. gri.]