Cuneo
La secca potrebbe ripercuotersi sulla navigazione
La secca potrebbe ripercuotersi sulla navigazione
Il Lago Maggiore continua a calare
Mai così basso in autunno dal 2007
Sono evidenti anche sul livello del Lago Maggiore gli effetti del prolungato periodo di siccità, che sta interessando il Nord Ovest e le zone alpine, che circondano il Verbano. Da sabato infatti il Lago Maggiore è tornato sotto lo zero idrometrico e la discesa non sembra accennare a volersi fermare, almeno fino all’arrivo di nuove precipitazioni. Ieri alle 17 il Verbano aveva toccato i 9,1 centimetri al di sotto dello zero idrometrico: pur non essendo il record storico - che risale al 4 febbraio 1947 quando si toccarono i meno 65 centimetri - la situazione comincia a destare preoccupazione.
Rispetto alla media del periodo che va dal 1942 al 2016 al livello del Lago Maggiore mancano quasi 90 centimetri. E così dovrebbero scattare nei prossimi giorni le limitazioni al traffico sul servizio di traghetti per i veicoli tra Intra e Laveno, per i quali sarà introdotta la soglia dei 380 quintali per i mezzi pesanti. Il periodo autunnale è tradizionalmente quello in cui il lago torna a riempirsi dopo la «magra» estiva: sono proprio i mesi di ottobre e novembre, che di solito registrano le piene e talvolta i fenomeni alluvionali. La pioggia però non cade ormai da settimane.
A mostrare gli effetti della siccità - oltre alle lunghe strisce di sabbia solitamente sott’acqua - sono i dati degli afflussi al lago: dal 1° gennaio sono transitati nel bacino 1.254 milioni di metri cubi d’acqua in meno rispetto al 2016, un calo importante, che si è inevitabilmente riflesso sul reticolo dei canali irrigui, che dal Ticino si irradiano verso la pianura piemontese e lombarda.
A raccontare un autunno da record negativo sono anche i dati dell’afflusso stimato di acqua al lago, riversata da fiumi e torrenti nel bacino: la stima di ieri indicava 36 metri cubi al secondo a cui si contrappongono 151 metri cubi di portate erogate, verso il Ticino e verso il sistema di canali.
Il fiume Toce, che dall’Ossola dovrebbe riversare nel Verbano le acque delle Alpi, tra cui quelle del Monte Rosa, è quasi in secca, trasformato per alcuni tratti in una pietraia. Con la «magra» del Toce sono finite a secco anche alcune delle centraline idroelettriche che sono state costruite in questi ultimi anni. Lo sbilancio tra afflussi e deflussi spinge all’ingiù ancor di più il livello del Lago Maggiore a un ritmo tra i 2 e i 3 centimetri al giorno. Per trovare dati simili è necessario andare indietro all’autunno 2007. E intanto , dopo aver condizionato le colture estive di frutta e uva da vino con un calo di produzione del 20 per cento, così come segnala Coldiretti Novara-Vco, la siccità sta mettendo a rischio le semine di grano e orzo allo stato attuale pressoché impossibili.
luca gemelli