ebook di Fulvio Romano

domenica 15 ottobre 2017

Muore in strada l’uomo delle caldarroste

LA STAMPA

Cronaca

Al Lingotto 


Eataly cancella la festa della Vendemmia

Dicono che la cosa più bella fosse che regalava sorrisi. E che quell’angolo di piazza davanti alle vetrate di Eataly fosse per lui una specie di seconda casa, da più di dieci anni. Certo non era un uomo di montagna, ed era anche ben lontano dall’iconografia classica del caldarrostaro. Ma tant’è. Maurizio Morglia, classe 1963, l’uomo dai capelli bianchi e dalla voce profonda che vendeva castagne arrostite proprio di fronte al tempio torinese del mangiare sano, della filiera corta, dei cibi del territorio è morto ieri pomeriggio. Erano le 17,30 e lui era lì, come sempre in questa stagione al suo banchetto. La caldaia per il fuoco a forma di locomotiva, la gente che sfilava accanto, i bambini che aveva appena servito. 

Maurizio se ne stava seduto su uno sgabello, dietro la locomotiva, ad aspettare bambini. Una bottiglietta di birra appena aperta appoggiata sul tavolino. La sigaretta e le ciance con un lavoratore di Eataly: tutto come sempre. Parlavano di motori e di motorini e del freddo che quest’anno non arriva ma che in fondo è meglio così, e magari la stagione è più lunga. Poi una smorfia gli ha segnato il viso ed è caduto dallo sgabello e chi c’era lì ha avuto chiaro fin da subito che non c’era più nulla da fare. Nonostante l’ambulanza arrivata in fretta, nonostante il massaggio cardiaco e tutto il resto. 

Se n’è andato mentre la gente passava , guardava e si fermava a chiedere: «Ma è l’uomo delle castagne?». Si è lui, quello dai capelli bianchi, dai guanti grossi. 

Che storia aveva Maurizio? Perchè si era innamorato di quel mestiere che in qualche modo ha saputo ammodernare - e anche rendere meno povero se si vuole - pochi la sanno e molti di meno la raccontano. Si sa di un matrimonio fallito alle spalle, dell’idea della locomotiva che sforna castagne, delle trasferte in giro per il Piemonte in occasione di feste e sagre. E si sa di quel posto fisso davanti a Eataly. Nessuno lo ha mai cacciato. Anzi: era uno di casa da queste parti. Non un dipendente. Ma era come se lo fosse nello spirito.

Quando i soccorritori del 118 lo hanno portato via, già si sapeva che Maurizio non sarebbe più tornato. E l’azienda fondata da Farinetti ha deciso di annullare la festa in programma poche ore più tardi e inserita nel calendario di Vendemmia Torino. In fondo questo è l’unico modo per rendere omaggio ad una persona a cui si è voluto bene. Che era parte di questo mondo del gusto, pur vivendolo soltanto dall’altra parte delle vetrate. Ma qui lo conoscevano tutti: «Dai, è Maurizio, quello che sorride sempre».

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Lodovico Poletto


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