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Se
«Se, invece che per gli affaracci di uno dei loro, il Parlamento restasse chiuso un giorno per ogni cittadino vessato da tasse e burocrazie, per ogni giovane meritevole senza lavoro, o sottopagato, per ogni anziano pensionato che non arriva a fine mese, per ogni imprenditore che tenta di salvare i sacrifici di una vita anteponendo ai propri interessi le sue responsabilità verso i dipendenti.
«Se il Parlamento restasse chiuso un giorno per ogni disperato morto in mare, per ogni donna che decide di interrompere la gravidanza perché si sente abbandonata, per ogni padre che ha paura di invecchiare perché teme di non potere più aiutare i figli, per ogni persona discriminata perché ama qualcuno del suo stesso sesso, per ogni essere umano abbandonato alle sofferenze di un male incurabile senza il diritto di andarsene in pace, per tutti coloro che vivono nell’attesa infinita di una giustizia che forse non avranno mai.
«Se il Parlamento restasse chiuso un giorno per ogni emergenza che emergenza non è, ma solo incuria e disinteresse, per protesta verso quanti hanno depredato in passato bruciando il futuro e ora pretendono di governare il presente, per indignazione contro chi tutela il proprio interesse fregandosene di quello collettivo, per solidarietà verso ogni persona di buona volontà che dedica tempo e risorse ad aiutare chi ha più bisogno senza chiedere nulla in cambio.
«Se il Parlamento restasse chiuso un giorno per ognuna di queste ragioni… non riaprirebbe più».
(Tratto dalla mail di un lettore che si firma «un cittadino della Repubblica italiana»)
Massimo Gramellini