ebook di Fulvio Romano

venerdì 20 ottobre 2017

«Blindarsi in casa non serve»

LA STAMPA

Italia


In queste condizioni la migliore accortezza è evitare tutte le attività all’aperto in regime di iperventilazione: pericolosa perchè aumenta il passaggio del sangue nei polmoni». Il dottor Roberto Prota, direttore della Pneumologia dell’ospedale Mauriziano di Torino, soppesa le parole, consapevole che sull’inquinamento se ne sentono di tutti i colori.

Il Comune di Torino invita i soggetti a rischio a rimanere il più possibile in ambienti chiusi, evitando anche di aprire porte e finestre: è utile? «Intanto bisogna premettere che il rischio maggiore deriva, più ancora che dai Pm10, dai Pm 2,5, cioè le polveri totalmente inalabili capaci di raggiungere la parte profonda del polmone: superano le difese naturali e finiscono nel “torrente circolatorio” generale colpendo gli organi-bersaglio, dal cuore al cervello».Restare al chiuso aiuta? «Per quanto riguarda i Pm 2,5, parte delle quali può superare senza problemi gli infissi, non azzera il rischio: è come mettersi una banale mascherina, di quelle che non filtrano quello che dovrebbero. Oltretutto, stante l’assenza di ricircolo dell’aria nei micro-ambienti, si rischia di moltiplicare l’inquinamento indoor». Spostarsi a piedi può rappresentare un pericolo? «Dipende. La camminata tranquilla, in regime di ventilazione normale e lontano dagli assi stradali più trafficati, di per sé non è pericolosa». E limitare il traffico? «A qualcosa serve, però mi creda: per ottenere risultati tangibili servirebbero interventi più strutturali». Per esempio? «Intervenire sulle fabbriche, sui termosifoni, sui combustibili...». In ospedale avete registrato un aumento degli accessi? «Sì, in pronto si sta verificando un maggiore numero di persone che presentano problemi: il clou arriverà nelle prossime settimane, con i cambiamenti stagionali. Il particolato, tra le altre cose, veicola i germi nell’apparato respiratorio». Chi rischia, e cosa? «Rischiano i pazienti acuti, portatori di patologie croniche di peso elevato, cardiocircolatorie e cardiache, che si scompensano. Ma rischiano anche i portatori di malattie croniche, come la broncopneumopatia cronica ostruttiva: la quale, va ricordato, è la terza causa di morte nel mondo».  BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

alessandro mondo


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