Imperia
Crescita maggiore in provincia di Imperia
Crescita maggiore in provincia di Imperia
Sono i dati a confermarlo, i giovani puntano al settore agroalimentare. In Liguria c’è un ritorno all’agricoltura che non può essere banalizzato come semplice risposta o «ripiego» in tempo di crisi. Sono quasi 900 le imprese under 35, il 10,4% in più rispetto al 2016 e nell’Imperiese, la provincia più agricola, la percentuale è ancora più rappresentativa: a livello provinciale - sono i dati Unioncamere - è Imperia ad avere il maggior numero di imprese giovanili che operano nel settore, 290, con una crescita rispetto ad un anno fa del 13,7% (semestre 2017/primo semestre 2016). L’incidenza sul totale dell’agroalimentare è pari al 7,0%, quasi il 65% è costituito da imprese floricole e oleifici e, per inquadrare il dato, occorre ricordare che l’aumento medio nazionale è del 6,8%.
Ma non sono solo i numeri a rivelare un’inversione di tendenza, dall’analisi degli addetti ai lavori emerge anche un riscontro positivo in termini di investimenti e di qualità delle imprese che si affacciano sul mercato: «E’ vero c’è fermento, lo notiamo soprattutto dal numero di domande per accedere ai contributi del Psr - spiega il direttore Coldiretti, Domenico Pautasso - i giovani guardano con interesse al settore agricolo, olivicoltura, floricoltura e viticoltura. Ma non solo. Si cerca soprattutto di creare qualcosa di innovativo, di nicchia, per non doversi confrontare con i prezzi mondiali».
Tecnologia, startup innovative, imprese sul web: «c’è un ragionamento di filiera - continua Pautasso - di vendita diretta in modo da non doversi confrontare con il mercato vero e proprio. Guardando agli investimenti in Liguria sono state presentate richieste, tra miglioramento fondiario, insediamento giovani e agriturismo, pari a 60 milioni di euro e l’Imperiese ha le percentuali maggiori. in particolare le imprese giovani producono olio ma soprattutto olive in salamoia, verdure sott’olio, verde ornamentale, aromatiche, piccoli frutti trasformati in confetture».
Giovani preparati e attenti, che tornano a coltivare le fasce «dei vecchi»: «Anche il settore floricolo è in ripresa - conferma Mariangela Cattaneo vice presidente di Cia Imperia, delegata al florovivaismo - dopo anni di crisi verde e fiori oggi hanno un mercato, i pezzi sono schizzati in alto».
Sono 344 le domande di giovani che si vogliono insediare nel settore agricolo ligure. E coltivare nella nostra regione non è semplice, viste le difficoltà di un territorio quasi esclusivamente collinare e montuoso: «Produrre un litro d’olio nel ponente ligure costa 12/13 euro - dicono ancora dalle associazioni agricole - quindi sei obbligato a venderlo almeno a 15/16 euro. Il confronto con il mercato, con bottiglie di extravergine negli scaffali a 5 euro - è impietoso. Occorre dunque trovare spazi e puntare sulla qualità, differenziandosi».
milena arnaldi