ebook di Fulvio Romano

martedì 4 febbraio 2014

La bufala della "neve chimica"

Da GIORNALETTISMO

La bufala della «neve chimica» che non si scioglie con l’accendino

di   - 04/02/2014 - E una bella lezione di scienza

Neve che non si scioglie se messa a contatto con la fiamma di un accendino e che, addirittura, si annerirebbe come farebbe un pezzo di plastica. Le teorie del complotto sulla «neve chimica» girano sul web già da qualche tempo, ma in questi giorni hanno ripreso improvviso vigore dopo l’ondata di gelo che ha colpito gli Stati Uniti e anche la stessa Italia.

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La neve ad Atlanta (foto: Getty)

SU ATLANTA È CADUTA NEVE CHIMICA -Secondo quanto scrive Boing Boing, i complottisti d’America sarebbero in allarme rosso dopo l’ormai storica nevicata ad Atlanta: settimana scorsa sulla città della Georgia, nota per i suoi inverni miti, sono caduti un paio di centimetri di neve, sufficienti a deliziare i bambini e a paralizzare l’intera città. Qualcuno, tuttavia, avrebbe notato che la neve «non si scioglieva» nemmeno a contatto con una fiamma viva, scatenando lo spirito di emulazione di tanti altri internauti del mondo che si sono messi a bruciare neve. Ebbene sì, se si prende una palla di neve – caduta ad Atlanta, a Belluno o al Polo Nord – e la sia avvicina a un accendino acceso, questa si annerisce. Ma non perché sia in realtà neve chimica: si tratta di una normalissima reazione fisica spiegata in un video da Phil Plaitche, dal Colorado, svela il «mistero»:

NON È NEVE CHIMICA, È LA NATURA - In realtà la neve a contatto con la fiamma si scioglie eccome, solo che l’acqua che compone i fiocchi di neve, pieni di aria, è talmente poca dapassare dallo stato solido allo stato gassoso senza passare da quello liquido. In altre parole, l’acqua evapora istantaneamente. Ma se la palla di neve rimanesse sulla fiamma abbastanza a lungo, ci ritroveremmo con dell’acqua tra le mani, perché ne è stata sciolta in concentrazioni maggiori. E cosa dire dei segni neri su quella superficie immacolata? Non è colpa della neve, ma della combustione delbutano, il gas contenuto nell’accendino: lo stesso succederebbe mettendo l’accendino acceso su qualsiasi superficie, come ad esempio un oggetto di metallo o un pezzo di vetro.