ebook di Fulvio Romano

lunedì 2 ottobre 2017

L’affresco osé non ha il permesso Inaugurato ieri e subito nascosto

LA STAMPA

Cuneo

L’opera dell’artista alsaziano Bieckler è stata restaurata dopo vent’anni

L’affresco osé non ha il permesso

Inaugurato ieri e subito nascosto

La Matilde ispirata al romanzo di Piero Chiara divide gli abitanti di Orta 

Matilde è tornata in tutto il suo splendore, ma è rimasta sulla parete solo per poche ore, perché la Soprintendenza non ha ancora dato il via libera. A vent’anni dall’ideazione, il murale che rappresenta la protagonista del film «La stanza del vescovo», tratto dal romanzo di Piero Chiara, continua a suscitare polemiche. Vent’anni fa l’artista alsaziano Dietrich Bieckler aveva rappresentato il personaggio interpretato da Ornella Muti in tutto lo splendore del lato b, ed erano scoppiate polemiche a non finire tra chi voleva mettere i mutandoni, o almeno un paio di slip alla procace ragazza affacciata sul lago, e chi invece sosteneva che la Matilde andava lasciata così, en plein air, con le sue grazie in bella vista. Si svolse addirittura un referendum e stravinsero i paladini della Matilde senza veli. 

Il paese dei murales

Col passare degli anni il murale, uno dei quaranta che caratterizzano Legro, la frazione collinare di Orta, a balcone sul lago, il «paese dei muri dipinti», si è sbriciolato, corroso dal tempo. Così l’ex sindaco di Orta, Fabrizio Morea, promotore dei «muri dipinti» (tutti ispirati ai film girati sui laghi Maggiore e d’Orta), ha voluto festeggiare il ventennale dell’iniziativa con la «resurrezione di Matilde». Con un procedimento innovativo un laboratorio di Pettenasco ha saldato a una superficie di pietra la foto originale del dipinto, e ieri pomeriggio la Matilde è tornata al suo posto. Ma solo per poche ore, perché il Comune ha avvertito che «la Soprintendenza non ha ancora autorizzato la collocazione dell’opera - dice Morea - e quindi abbiamo dovuto toglierla poche ore dopo. Peccato che la stessa solerzia non sia stata utilizzata per altri murales che sono stati realizzati sempre a Legro. Noi rispettiamo la legge, togliamo la Matilde dal posto che le spetta e la ricollocheremo quando arriverà il placet della Soprintendenza».

Marcia indietro delle Poste

Non è l’unico intoppo che la Matilde «risorta» ha trovato sulla sua strada; ieri era previsto a Legro un annullo filatelico di Poste Italiane col bozzetto che rappresentava la Matilde stilizzata, ma venerdì mattina è arrivato lo stop: «Le Poste - racconta Morea - dopo avere sottoscritto un regolare contratto, hanno fatto marcia indietro e hanno annullato tutto giudicando il bozzetto sconveniente. Ci hanno chiesto di cambiarlo ma abbiamo rifiutato, perché la Matilde resta com’è, e una richiesta del genere suscita solo ilarità».

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marcello giordani


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