Biella
Il maltempo “cancella” frutta e miele
Bilancio choc di Coldiretti: riso e mais sono in ritardo di un mese e anche la vendemmia è a rischio
Bilancio choc di Coldiretti: riso e mais sono in ritardo di un mese e anche la vendemmia è a rischio
Caro settembre, salvaci tu». È questa, in estrema sintesi, la conclusione a cui è arrivata Coldiretti Biella-Vercelli chiudendo un bilancio estivo a dir poco drammatico. Il maltempo, con piogge torrenziali, grandine e temperature quasi invernali, ha stravolto il ciclo naturale delle coltivazioni, mettendo in ginocchio tutti i settori.
Una «pazza estate» che è costata all’Italia circa un miliardo di euro e che ha sconvolto tutte le attività turistiche (anche nelle strutture ricettive del Biellese) e agricole. I temporali, la pioggia, le «bombe d’acqua» e la grandine hanno distrutto a macchia di leopardo le campagne e sconvolto i cicli naturali di piante e animali. Ai danni diretti poi vanno sommati quelli indiretti come il calo dei consumi di prodotti stagionali: un conto molto salato per pesche e nettarine. «Sarà il mese di settembre a decidere i destini del raccolto del riso, alle prese con un ritardo-record dopo le piogge estive nelle nostre province - commentano rassegnati Paolo Dellarole e Marco Chiesa, presidente e direttore di Coldiretti Vercelli-Biella -. Il maltempo ha avuto effetti a catena per tutte le colture, dal mais alla vite».
Partiamo dal riso, prodotto che unisce il Vercellese al Biellese. Le incognite sono molte, con ritardi di maturazione che vanno da 20 giorni fino ad oltre un mese. Così sono molti i risicoltori che devono posticipare la mietitura ad ottobre. Le notti molto fredde hanno comportato diversi problemi di «aborti fiorali» sulla cariosside del riso: la fioritura, che solitamente avviene tra il 20 luglio e il 5-10 agosto, quest’anno si è protratta oltre il 10 agosto. Sarà quindi decisivo settembre: se le piogge insisteranno, affosseranno le speranze dei risicoltori. Preoccupa meno il mais che, pur in ritardo di quasi un mese, promette una buona produzione.
Il 2014 sarà ricordato anche come l’anno nero per la frutta: le ripetute piogge hanno causato malattie e marciumi. Così sul mercato pesche e susine sono state vendute a prezzi stracciati. Per salvare il salvabile Coldiretti ha chiesto al governo un aiuto concreto, con tanto di Sos lanciato dal ministro Martina alla Ue. Anche per i kiwi della Bassa Biellese la stagione è stata complicata, ma i produttori puntano a mantenere i numeri dello scorso anno: la raccolta inizierà dopo il 20 ottobre.
Estate nerissima invece per il miele. Dalla Bassa Vercellese alle baragge, fino ai monti di Biellese e Valsesia, il maltempo ha lasciato «a terra» le api, con effetti a catena sulla produzione. Perso il raccolto del miele di acacia, nelle due province è andata male anche per le varietà tiglio e rododendro.
Complicato il capitolo-uva. La vite ha avuto una maturazione difficile e ha affrontato un’annata complicata anche dal punto di vista della lotta fitosanitaria. «Le aziende però hanno lavorato bene, mantenendo l’uva sana - stima Carlo Todeschino del servizio vitivinicolo -: con un buon settembre si può ancora sperare. L’annata 2014 non regalerà vini di gradazioni eccelse, tuttavia gli sbalzi termici subiti dalla vite intensificheranno aromi e profumi. La vendemmia potrebbe procedere con maggiore lentezza».
Le uniche note positive sono il dimezzamento della superficie di bosco andata a fuoco dall’inizio dell’anno al 15 agosto e la stagione dei funghi che si prevede da record.
Alessandro nasi