Imperia
Giorno e notte al lavoro Protezione civile, pompieri e decine di volontari
Giorno e notte al lavoro Protezione civile, pompieri e decine di volontari
Coltivazioni e casali distrutti dal rogo divampato nel weekend
Coltivazioni e casali distrutti dal rogo divampato nel weekend
Cento ettari di bosco ridotti in cenere in due giorni. Un intero crinale della montagna sopra Ceriana è stato distrutto dal rogo che ha devastato anche coltivazioni (viti e uliveti) e casali di campagna. I danni sono nell’ordine di decine di migliaia di euro. L’allarme è scattato intorno alle 11 di sabato quando il vento ha fatto perdere il controllo di un falò acceso da una donna per smaltire sterpaglie secche (verrà indagata per incendio colposo). È accaduto nel vallone Mora, proprio all’altezza del centro del paese. Complici le raffiche di vento, il fronte di fuoco ha risalito la montagna fino a raggiungere il passo del Bosco e a lambire località San Giovanni, sotto Bignone. Un intero bosco di pini e castagni ora non esiste più. E la devastazione rischia di peggiorare non poco il fragile equilibrio idrogeologico della zona in vista delle piogge dell’autunno.
Le operazioni di spegnimento hanno visto in campo decine e decine di uomini, soprattutto volontari, che hanno operato giorno e notte. In campo la Protezione civile di Ceriana coordinata da Paolo Roverio, squadre antincendio arrivate da Taggia e Sanremo, le squadre di cinghialisti di Ceriana e Poggio, unità dei Vigili del fuoco, i carabinieri (tra cui si è distinto l’appuntato Giovanni Torrente) e i carabinieri forestali (che si stanno occupando delle indagini). E dal cielo è stato provvidenziale anche l’intervento di ben tre Canadair e di un elicottero della Regione che hanno lanciato decine e decine di «bombe d’acqua» per rallentare la furia delle fiamme. Un contributo fondamentale per circoscrivere l’incendio, in perfetto coordinamento con le squadre a terra. Ieri mattina le operazioni di bonifica non erano ancora concluse, con «ceppaie» ancora roventi e il timore che il rogo potesse riprendere ancora.
«Devo dire grazie a tutti quelli che si sono mobilitati per il paese - spiega il sindaco Bruna Rebaudo - la gente non si è risparmiata. Ho emesso un’ordinanza che vieta l’accensione di ogni generedi fuoco. Non ha ancora piovuto in modo consistente, i rischi continuano ad essere grandi per il nostro territorio». Nei prossimi giorni si cercherà di fare una stima dettagliata dei danni, al demanio pubblico e ai privati. E il conto da pagare potrebbe essere molto salato.
giulio gavino