ebook di Fulvio Romano

mercoledì 11 ottobre 2017

A Lione le vie si riempiono di pecore: è una protesta contro i lupi

LA STAMPA

Cultura


Ci siamo così abituati alle foto che ritraggono folle oceaniche invadere le strade delle principali città del mondo che non ci sembrano più una novità. «Fiumi di persone», «la piazza gremita» e poi a litigare su quante persone hanno partecipato davvero. A Lione, però, una protesta tutta nuova: la città si riempie di pecore. Una foto inusuale e divertente, che però racconta un problema reale. 

Nella città francese lunedì scorso i pastori hanno attraversato le vie principali con un gregge che contava più di mille esemplari. Una protesta ovina contro i lupi e le leggi che li proteggono. Perché nelle Alpi e nel Sud della Francia negli ultimi 10 mesi sono stati uccisi più di 8000 capi di bestiame. «È orribile: ti svegli la mattina e trovi una delle tue pecore morta dissanguata per un morso alla gola» dice uno dei pastori. Questa estate le sue 500 pecore sono state attaccate con decine di esemplari feriti e tre morti. Sembrano numeri risibili, ma Michel Boudoin, presidente della Federazione nazionale ovini, li traduce per tutti: «L’anno scorso gli allevatori hanno persi 26 milioni di euro per questo motivo, nel 2004 solo 1,5». 

A essere preso di mira dalla protesta è un nuovo piano quinquennale - salutato con entusiasmo dagli animalisti - che vuole proteggere il ripopolamento dei lupi, limitando a 40 il numero di abbattimento ogni 12 mesi. 

La specie del Canis lupis si era estinta in Francia nel 1930, dopo una lunga stagione di caccia che li aveva presi di mira. Alcuni esemplari sono tornati nel Paese negli anni 90, arrivati proprio dall’Italia (dove simili leggi e conseguenti proteste hanno animato l’estate di pastori e animalisti). 

Ora gli esemplari censiti sono circa 360. Tanti da seminare panico e rabbia tra i pastori e banchettare con le loro pecore. «A un certo punto il governo deve fare una scelta: o noi o i lupi». In attese di risposte è scattata l’inusuale protesta: per evitare i lupi in mezzo al gregge, meglio un giorno da pecora. In piazza. 

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