ebook di Fulvio Romano

mercoledì 2 ottobre 2024

Si fa presto a dire Autunno… Si fa prima a dire Atlantico

 It's easy to say Autumn …It's quicker to say Atlantic

(abstract: 

The article reflects on the contrast between past autumns, which were marked by prolonged warmth extending into October, and the cooler conditions of the present season. In previous years, autumn brought sunny days, colorful foliage due to persistent high pressure, and ripe fruits harvested by early October. There is a nostalgic reference to 2006, when a “new climate era” began, with unusually warm autumn temperatures. However, September 2024 has been cooler than the last twelve years, though still warmer than historical averages. The return of Atlantic disturbances is noted, along with incoming cold air, which will bring lower temperatures, rain, and snow in the Alps, followed by a brief mild spell due to high pressure.)



“Si fa presto a dire autunno”, ci mulinava in testa quando le estati stentavano a calare di tono tanto da protrarsi fino ad un ottobre inoltrato. Giornate sempre di sole, foliages che si coloravano più per il perdurare dell'anticiclone che non per il sopraggiungere dell'Artico, frutta matura da raccogliere entro il san Placido del 5 ottobre, quando il frutteto doveva essere svuotato. Le castagne gonfie di pasta gialla che spuntava dalla ruggine di bucce semiaperte di esuberanza, cadevano sulla terra argillosa asciutta o su fili di erbetta appena brillante di rugiada. Oggi ripensiamo con nostalgia al lungo periodo di autunni caldi esploso nel 2006 con medie termiche pazzesche (Mondovì 19,1°, Cuneo 19,4°, Bra 20,4°, Alba 20,5°) della nuova era climatica. L'era -tanto attesa da noi “boomers” del freddo- di un'estate che finisse ad ottobre inoltrato, dopo l'inizio delle scuole (allora saggiamente tardivo), della cornucopia della frutta maturata sull'albero, del nettare marrone del Barolo e - nonostante i timori di siccità- la prospettiva di una cava a buon prezzo di tanti (a buon prezzo) sani tartufi da banchetto rinascimentale. Quest'anno non è stato così e dispiace. Non solo per tutto quanto ci è venuto a mancare, dispiace perché settembre, dopo un agosto tanto virulento da impedire di prendere il sole, è stato il più deludente, tra avanzate atlantiche frammiste a brevi schiarite, da un decennio a questa parte. I numeri sono galantuomini: con 16,9° di temperatura mensile media a Mondovì il settembre 2024 è stato, a pari merito con quello del 2017,  il più fresco degli ultimi dodici anni. A Cuneo la media mensile ha raggiunto i 17,5°, grazie alla quota di altipiano e alle arie più secche dei 550 metri della stazione cuneese, e risulta la più fredda dal 2016, ben lontanda dal record storico di 20,9° raggiunto nel 2011. Questi dati confermano un autunno iniziato presto ma con un settembre che risulta alla fine comunque sempre più caldo di quelli di prima del riscaldamento, quando quasi mai superavano i 16°-17° di media mensile. Questo settembre, pur fresco al nostro sentire, è stato comunque sempre più caldo delle medie storiche. Di poco (0,1°/0,2°) ma comunque sopra la norma. La novità di questo autunno è e sarà il ritorno in forze dell'Atlantico. Così, dopo l'ennesima “piccola estate di san Michele” che ci ha deliziato con due-tre giornate di sole e di massime fino a 26 gradi, sarà nei prossimi giorni l'aria fredda che arriva con le lame gelide che dall'Artico si sfilacciano dal vortice polare per scenderefino all'Europa a raggelarci giovedì 3 ottobre. Le nuvole e le piogge che accompagneranno qesti rèfoli freddi settentrionali ci daranno temperature basse (11-12 gradi) uguali di notte e di giorno, piogge di 10-20 millimetri (e forse anche più) giovedì con una debole coda venerdì mattina. Avremo anche la prima neve un po' consistente a quote medie alpine, oltre i 2000, che contribuirà a manternere fresche le temperature. Seguirà nel weekend una rimonta tiepida anticiclonica che durerà fino al prossimo lunedì. Ma da martedì torna l'Atlantico.


Fulvio Romano

( da PROVINCIA GRANDA del 2 ottobre 2024)