Cuneo
Grande oasi con cento cicogne
nelle campagne di Racconigi
Un agricoltore 29 anni fa ne importò venti dalla Svizzera per ospitarle a Stramiano
Un agricoltore 29 anni fa ne importò venti dalla Svizzera per ospitarle a Stramiano
Non è raro, passando la mattina presto o nelle ore che precedono il tramonto lungo la strada Reale nei pressi di Caramagna, o lungo la regionale 20 fra Racconigi e Carmagnola, vedere nei prati interi stormi di cicogne, intente a frugare nell’erba, alla ricerca di piccoli animali, topi, talpe, uccelli appena nati, dei quali si cibano. Hanno fatto il nido sui campanili e torri, a Racconigi soprattutto, ma anche a Caramagna, Cavallermaggiore ed in altri paesi e frazioni del circondario. Quelle stanziali, invece, che vivono nell’Oasi della Lipu di Stramiano, il cibo lo trovano pronto e non devono andare a cercarselo.
Ventinove anni fa in Italia, le cicogne erano pressoché estinte. Bruno Vaschetti, un agricoltore di Racconigi appassionato di animali, ne importò dieci coppie dalla Svizzera, e le mise nella sua cascina, in località Stramiano a poca distanza dal parco del castello. Poco alla volta, utilizzando buona parte dei terreni che prima coltivava, ha creato il Centro Cicogne e Anatidi, una vera oasi, dove nei prati e nelle paludi vivono una quantità di uccelli, di varie speci, rare, esotiche e a rischio di estinzione. I volatili nel giro di poco tempo si sono adattati, hanno nidificato, si sono riprodotti, tanto che oggi solo nel centro ne vivono oltre cento. L’oasi serve anche da «motel», per le cicogne che si fermano a passare la notte durante le migrazioni. Sempre a Stramiano, è stato istituito il Centro provinciale di recupero per animali selvatici, gestito dalla figlia maggiore del Vaschetti, Gabriella, veterinaria ormai molto nota nell’ambiente.
Le coppie di cicogne che vivono sui campanili si sono formate grazie all’incontro fra volatili di passaggio e altri che vivevano nel centro. Se ne vanno in autunno alla ricerca di paesi più caldi, Sicilia, Spagna, Nord Africa, e tornano in primavera. Se il nido per qualche motivo è stato distrutto o danneggiato, lo ricostruiscono, nello stesso posto dell’anno precedente, e vi abitano per tutta l’estate con i piccoli, uno o due al massimo, ai quali insegnano a volare. Le cicogne sono belle, eleganti nel volo, ma creano anche problemi, soprattutto quelle che nidificano nei centri abitati, a causa degli escrementi e della sporcizia che cade dai nidi.
Giorni fa la questione, a Cavallermaggiore, è approdata in Consiglio comunale, a causa di un nido sulla torre civica, in pieno centro città. In paese sono nate due fazioni, pro e contro cicogne, ed è stata addirittura avanzata la proposta di un referendum popolare, per vedere se spostare il nido in una zona dove non dia danni, oppure lasciarlo dove si trova. Se ne riparlerà a settembre.
aldo mano