Imperia
BLACK LIST DOPO LA SCOPERTA DI UN FOCOLAIO IN COSTA AZZURRA
BLACK LIST DOPO LA SCOPERTA DI UN FOCOLAIO IN COSTA AZZURRA
Nizza vieta il rosmarino, così come il mirto, la lavanda (dentata) e la ginestra odorosa. Dieci piante innocue come può esserlo un geranio, ma finite dentro una black list stilata dalla Prefettura del dipartimento francese delle Alpi marittime. Tutto per colpa della Xylella fastidiosa, il batterio killer che dalla Corsica ha attraversato il mare per fare la sua comparsa nel quartiere Saint Isidore, alle spalle della metropoli della Costa Azzurra. Minaccia che ora potrebbe diffondersi contagiando le specie in grado di ospitarla.
La scure della legge si abbatte sulle piante da terrazzo, con danno per i vivaisti e un po’ di sconcerto tra gli abitanti, che sugli scaffali di negozi e supermercati non troveranno più nemmeno un vasetto dell’arbusto aromatico emblema dei sapori mediterranei. Nel giro di un mese dall’isolamento del focolaio, gli esperti hanno confermato che quella di Saint Isidore è Xylella fastidiosa nella sua variante «multiplex»: non la «pauca», quella che ha devastato gli olivi di Puglia, ma la parente stretta che durante l’estate ha scatenato il panico in Corsica. Una sottospecie che colpisce principalmente piante ornamentali, in particolare la Polygala myrtifolia. Gli esperti non escludono a priori possibili mutazioni e vogliono isolare la minaccia prima che sia troppo tardi. Ecco perché il prefetto Adolphe Colrat, accompagnato dal sindaco di Nizza Estrosi, ha diffuso la lista delle piante il cui movimento e vendita sono d’ora in poi vietati nel dipartimento di confine: rosmarino, mirto comune, lavanda dentata e Polygala myrtifolia, acero montano o sicomoro, Cytisus racemosus, genista efedroide, Hebe speciosa o Veronica, geranio Pelargonum gravolens, ginestra odorosa. E pi, intensificazione dei trattamenti nel raggio di 100 metri dal ritrovamento della pianta di poligala infetta e rinforzo delle misure di controllo e prelievi per identificare eventuali altri focolai di Xylella. Nessun obbligo, per ora, a carico dei privati che possiedono piante di rosmarino o di altre specie nella lista nera.
L’importante è che non si muovano per il tempo necessario a individuare la minaccia potenziale e a sconfiggerla.