ebook di Fulvio Romano

giovedì 28 agosto 2014

L'agghiacciante Schaübe non frena il nostro Btp che batte anche quello Usa

LA STAMPA

Economia

Schäuble gela Draghi

Ma il Btp supera

anche i titoli americani

Il tedesco: male interpretate le parole del presidente Bce

Il Btp non smette di stupire. Ieri il rendimento del titolo di Stato a dieci anni è calato ancora, segnando in mattinata un altro minimo storico a quota 2,36%. Un livello non solo mai visto prima ma addirittura più basso di quello offerto dai buoni del Tesoro Usa di analoga durata (2,39%). Significa un sorpasso storico che ripete quello analogo che c’era stato il giorno prima sulla Gran Bretagna. È come dire che da ieri Roma è più sicura di Washington e di Londra.

Ma che succede? Il Pil dell’Italia è fanalino di coda tra i Paesi Ocse, la disoccupazione rimane alle stelle, molto probabilmente venerdì i dati sull’inflazione confermeranno definitivamente che siamo in deflazione eppure il nostro debito è diventato una star sui mercati. Dopo essere stato a lungo sorvegliato speciale, è tornato a pieno titolo sulla lista della carta più acquistata nelle sale operative. E per gli operatori la discesa dei tassi del Btp non è finita e potrebbe durare ancora a lungo. Per fine anno Claudia Segre, segretario generale Assiom Forex, prevede già un tasso in area 2,20-2,30% che corrisponde a uno spread di 100 punti base sul Bund tedesco. Ben sotto al livello fisiologico visto dagli esperti in area 120-130 punti. (ieri il nostro spread ha chiuso a 147 punti).

A spingere sui bond di Stato (e non solo dell’Italia) è la grande caccia al rendimento di banche e grandi investitori internazionali in un contesto di tassi bassissimi. Ma a dare la carica sono le aspettative sul varo di un Qantitative easing (riacquisto di titoli sul mercato) in salsa europea che ha fatto intravedere Mario Draghi nel suo discorso dello scorso fine settimana al simposio dei banchieri centrali di Jackson Hole, in America.

Niente di più distante dai voleri della rigorosa Bundesbank. E ieri Wolfgang Schäuble ha cercato di smorzare le attese. «Conosco molto bene Mario Draghi e credo che le sue parole siano state male interpretate» ha detto il ministro delle Finanze tedesco in una intervista al giornale bavarese Passauer Neue Presse in cui ha voluto contestare la «lettura» fatta dai mercati alle parole del numero uno della Bce.

Troppo tardi. Gli esperti hanno già iniziato le scommesse. Per Citi entro dicembre arriverà una manovra da 1000 miliardi, per Nomura c’è un 30% di possibilità che il piano in stile Fed parta già nel 2014. E infatti la risposta dei mercati alle parole di Schäuble è stata molto fredda se non addirittura inesistente. Il rendimento del Btp italiano, per prendere questo bond come riferimento, è risalito di un paio di punti, restando abbondantemente sotto al tetto psicologico di quota 150.

Del resto in giornata nuove conferme su un accelerata sul Qe di Francoforte erano arrivate con la notizia che la Bce ha incaricato Black Rock di mettere a punto il programma di acquisti di Abs (titoli garantiti a sostegno delle Pmi).

«Le banche sono alla ricerca di rendimenti dopo che la Bce ha portato in negativo i pagamenti sui depositi che lasciano a Francoforte - spiega Claudia Segre - . I tassi offerti dai titoli di Stato sono un piatto molto invogliante e l’appetito è aumentato sull’attesa di un rally che potrebbe scatenare l’annuncio di un Qe per l’Europa».

I prezzi di acquisto sono alti potrebbe obiettare qualcuno. Anche qui la spiegazione viene dai bassi tassi offerti dalle alternative. «Non ha senso tenere la liquidità ferma» è la spiegazione che danno gli esperti e allora meglio potarsi a casa un Btp che paga una cedola del 5% anche se ha un prezzo già sopra 110.

Gli allarmi non sono spariti però. Il «rischio di deflazione» è ancora chiaramente presente nell’eurozona e in alcuni Paesi della zona euro è una realtà», ha ricordato ieri Olivier Blanchard, capo economista dell’ Fmi. Secondo l’economista, la recente crisi finanziaria «ci ha insegnato a prestare attenzione agli angoli oscuri, dove il malfunzionamento dell’economia può essere notevole». Per questo «per lungo tempo a venire, una delle priorità della politica macroeconomica sarà riportare il debito in modo lento ma continuo a livelli meno pericolosi, in modo da allontanarsi dagli angoli bui» ha scritto.

Detto, fatto. Ieri sono caduti anche i rendimenti di Spagna (2,09%), Germania (-0,91%), Francia (1,25%) e Irlanda (1,74%) per citare solo alcuni Paesi europei. Tutti sono scesi su livelli mai visti nella storia. E ieri il Tesoro italiano ha collocato 7,5 miliardi di euro di Bot a sei mesi al tasso medio dello 0,136%, in calo dallo 0,236%. Oggi l’Italia metterà in asta fino a 8 miliardi di euro di titoli a lunga scadenza. È quasi certa un’altra raffica di record.

sandra riccio


Level Triple-A conformance icon, W3C-WAI Web Content Accessibility Guidelines 1.0           Copyright 2014 La Stampa           Bobby WorldWide Approved AAA