ebook di Fulvio Romano

mercoledì 27 agosto 2014

Il maltempo mette in crisi api e miele: produzione crollata del 70%

LA STAMPAweb

Cuneo

Estate anomala

Maltempo, annata difficile per le api

“Non c’è miele sufficiente a nutrirle”

Poco cibo per le api che hanno prodotto quantità scarse di miele e si sono riprodotte meno. È quanto sta succedendo in tutta la provincia di Cuneo. La causa è il tempo anomalo di questa primavera-estate. Il settore, nella Granda, conta circa 800 apicoltori (il 20% sono imprenditori, gli altri hobbisti) e 38.000 alveari.

«Nei giorni delle diverse fioriture, le condizioni climatiche sono state sfavorevoli e le api non sono riuscite a lavorare – spiega Riccardo Polide, presidente della cooperativa «Piemonte Miele» (conta 400 apicoltori in Piemonte e alcuni al Sud) -. La produzione è ai minimi storici: il calo è intorno al 70%. Molti giovani avevano appena aperto le aziende e fatto investimenti significativi. Ma il prodotto 2014, in molti casi, non è sufficiente neanche a garantire la sopravvivenza delle api. Dovremmo alimentarle con miele di altre annate o con sciroppi a base di fruttosio, quindi ci saranno altre spese. Le ripercussioni riguardano anche la riproduzione: dopo l’inverno, le famiglie saranno meno popolose, perché anche la riproduzione naturale è stata compromessa, e le api meno robuste».

«Le temperature basse e la pioggia hanno compromesso tutta la produzione di miele d’acacia, la principale per la provincia Granda – commenta Franco Parola, responsabile regionale Ambiente Coldiretti -. Non è andata meglio per il millefiori e quello di castagno. In alcuni casi le produzioni sono calate anche dell’80%. Neanche gli apicoltori più anziani ricordano un’annata come questa. Le conseguenze non riguarderanno solo miele e cera, ma anche l’impollinazione con conseguenze su tutto il settore agricolo».

erica giraudo