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giovedì 28 agosto 2014

Nubifragio e piena della Dora in val Veny. Si contano i danni

LA STAMPA

Aosta

maltempo. la piena della dora in Val veny causata anche dal distacco di un pezzo di ghiacciaio

Nubifragio, si contano i danni

Courmayeur, chiuso per uno smottamento l’ultimo tratto dell’autostrada

«C’erano le finestre di casa che tremavano. Il mio cane era agitatissimo. Erano circa le 16, sono uscito e ho guardato verso la Dora: era tutto nero, una cosa impressionante». A parlare è Flavio Guichardaz, assessore alle Opere pubbliche di Courmayeur. Martedì era nella sua baita in Val Veny quando la zona è stata colpita da una violenta perturbazione. Un nubifragio che in 24 ore ha scaricato 80 millimetri di pioggia. «Guardando verso la montagna c’era acqua ovunque, sembrava una cascata unica», aggiunge Guichardaz. Martedì sera la vallata è stata chiusa al traffico e i ponti messi sotto osservazione.

Ieri la situazione è tornata nella normalità e nel pomeriggio c’è stato il sopralluogo per verificare lo stato di strade e torrenti e accertare i danni. Con i tecnici della Protezione civile e della Regione anche il sindaco Fabrizia Derriard, il presidente della Regione Augusto Rollandin e l’assessore regionale alle Opere pubbliche Mauro Baccega. «A fare danni non è stata solo la pioggia, ma anche il ghiacciaio», spiega Rollandin mentre mostra un pezzo di ghiaccio, poco più grande di un pallone da calcio. Un tecnico della Protezione civile lo ha appena raccolto dal torrente del Freney, in Val Veny. «Qui - dice il tecnico - questa mattina (ieri, ndr) scendevano blocchi di ghiaccio grandi anche un metro cubo». L’ipotesi è che si sia staccata una parte del ghiacciaio del Freney, vicino al rifugio Monzino, «oppure - dice il sindaco Derriard - potrebbe esserci stata una sorta di sacca d’acqua interna al ghiacciaio, che con la pioggia è “scoppiata”». Altra ipotesi è che la piena si sia formata nel Lago delle Marmotte, sempre nell’alta Val Veny.

Un vero e proprio nubifragio che ha riempito i torrenti, in particolare il Freney che, scendendo, ha distrutto il ponte che conduceva a delle baite e la passerella di un sentiero. «Per fortuna - dice ancora Derriard - questa non è una zona tanto antropizzata». Anche parte della strada poderale che porta alle baite del Freney è stata distrutta, ora sembra il greto di un fiume. «Le baite - precisa il sindaco - non sono state toccate, e non sono isolate, si possono raggiungere anche da un altro sentiero».

La piena della Dora della Val Veny, nella serata di martedì ha danneggiato anche l’autostrada. L’acqua ha causato uno smottamento tra la galleria della Brenva e il viadotto «Colombo», ad Entrèves (carreggiata Sud). Per 50 metri una corsia è sprofondata e i paravalanghe che costeggiavano l’autostrada sono finiti in Dora. La Rav aveva già chiuso il tratto prima del crollo, alle 23 di martedì. E ieri l’autostrada per tutta la mattina è rimasta chiusa da Morgex in su; dal primo pomeriggio è stato possibile arrivare sino a Courmayeur Sud, mentre per raggiungere il traforo del Bianco si deve percorrere la Statale. Per i lavori di ripristino ci vorrà almeno un mese. «I tecnici - dice Baccega - hanno compiuto una perlustrazione per valutare i primi interventi. Nei prossimi giorni avremo un quadro più preciso».

cristian pellissier


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