ebook di Fulvio Romano

martedì 26 agosto 2014

In attesa della mossa di Draghi le Borse corrono

LA STAMPA

Economia

Le Borse corrono

aspettando

la mossa di Draghi

Vola Piazza Affari. In Usa record storico per i listini

C’è di nuovo riuscito. Con le parole pronunciate venerdì scorso al simposio dei banchieri centrali di Jackson Hole nel Wyoming, Mario Draghi ha innescato un rally globale sui mercati. Era accaduto anche nel luglio del 2012 quando a Londra, durante la Global Investment Conference, aveva detto di essere disposto «a qualunque cosa per salvare l’euro». Una frase storica che aveva avuto subito l’effetto calmante che tutti speravano. Questa volta Draghi, pur ricordando che la sola politica monetaria non è sufficiente per far ripartire la crescita nella zona euro, ha incantato i mercati alzando i toni rispetto la possibilità di nuovi interventi non convenzionali se l’inflazione dovesse dare ulteriori segni di cedimento. In questo modo ha alimentato la concreta attesa di misure straordinarie con un Quantitative easing che dovrà risollevare l’Europa.

I mercati ci hanno subito creduto. Alla riapertura delle piazze gli investitori si sono precipitati a fare di nuovo acquisti. Dimenticate le paure di inizio estate, sono tornati alla carica. Si è visto nei dati di chiusura delle principali Borse di ieri. A New York l’indice S&P500, il paniere che raccoglie i più grandi gruppi industriali d’America, è salito a livelli mai visti prima, oltre i 2 mila punti. Molto bene hanno fatto anche le piazze dell’Europa con Milano in testa. Da noi l’FtseMib ha oltrepassato i 20 mila punti mettendo a segno un balzo del 2,30% mentre Francoforte e Madrid guadagnavano rispettivamente l’1,80% e l’1,81%.

Ma i record si sono visti anche sul mercato obbligazionario: i tassi dei titoli di Stato sono caduti ai minimi di sempre, segno che c’è piena fiducia nelle future misure delle Banche centrali. Da noi, il rendimento del Btp a dieci anni, per la prima volta, è andato al di sotto del 2,5% chiudendo a 2,44%. Lo spread Btp/Bund si è ritirato a 153 punti facendo di nuovo intravedere un possibile restringimento più a ridosso dei 100 punti. Minimi da primato si sono visti anche in Germania (0,92%) e Portogallo (2,98%). Nei club dei record di giornata è finita anche la Francia con il suo debito sceso all’1,3%, nonostante la crisi del governo di Parigi.

Sull’onda delle parole di Draghi, gli operatori scommettono sul varo di un programma di acquisto asset su vasta scala da parte della Bce. Così quella di ieri è stata una giornata da incorniciare. Coronata in più dal calo dell’euro che è sceso ai minimi degli ultimi undici mesi (sotto 1,32 dollari). Dando così un po’ di fiato alle aziende dell’area euro che esportano.

Ignorato invece, e del tutto, il dato Ifo arrivato dalla Germania in mattinata. L’indice che indica la fiducia delle imprese tedesche ad agosto è calato oltre le attese. Nelle sale operative l’andamento negativo è stato letto piuttosto come un ulteriore segno che presto potrebbe arrivare un intervento deciso dall’Europa. Per ora Draghi può solo rafforzare i provvedimenti già presi a inizio estate mentre il Qe, cioè le misure non convenzionali definite in gergo «la bomba atomica», potrebbero essere più vicini, anche se molto difficili da sganciare. È bastato il gesto di voler usare questo strumento e i gli effetti sono subito arrivati ai mercati. Un po’ come con il programma Omt, predisposto con il discorso del luglio 2012 ma mai utilizzato. Difficile dire se basteranno solo le parole anche questa volta. Molto dipenderà anche dalla situazione globale (allentamento delle tensioni geopolitiche), dalle politiche economiche (fiscali) che dovranno essere adottate dai singoli governi e dalle riforme strutturali che dovranno essere portate avanti.

Da oggi intanto il Tesoro tornerà a testare l’appetito degli investitori, dopo le parole di Draghi, con una serie di aste di titoli di Stato. Fino a giovedì collocherà, infatti, sul mercato Ctz, Bot a sei mesi e Btp a medio e lungo termine per un importo che potrebbe arrivare a 18 miliardi.

sandra riccio


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