ebook di Fulvio Romano

giovedì 28 agosto 2014

La furbata di Sting: lavora, paga e ringrazia ( dopo aver abbracciato l'albero - o il padrone !)

LA STAMPA

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Lavora, paga, ringrazia

Chiunque si recherà a zappare, vendemmiare e raccogliere olive nei possedimenti di Sting alle porte di Firenze gli dovrà corrispondere la somma giornaliera di 208 sterline: 262 euro. Il neofita ascolterà una lezione sulla bellezza della fatica nei campi e riceverà un cestino vuoto con le istruzioni per riempirlo. Alla fine della sudata verserà nelle casse della bolsa rockstar il contenuto del cestino e il sostanzioso assegno. In cambio potrà abbracciare gratis un albero e bere a pagamento un bicchiere di Sangiovese, per poi andarsene rinfrancato nello spirito e alleggerito nella materia (il portafogli).

L’idea era nell’aria: bastava saperla cogliere. Non è tanto il lavoro che manca, quanto i soldi per ricompensarlo. Il delicato problema è stato affrontato nel corso dei secoli in vari modi, ultimamente con la riduzione drastica degli stipendi o il loro azzeramento grazie all’astuta dicitura «esperienze formative per il curriculum», che rispetto alla schiavitù consente di risparmiare su vitto e alloggio. Ma con Sting il processo compie un salto in avanti prodigioso. Alla gratuità della prestazione, ormai data per scontata, si sostituisce il pagamento da parte del lavoratore. E non un pagamento puro e semplice, che potrebbe nascondere odiosi elementi di sopraffazione. Un pagamento estatico. Lo zappatore di Sting paga per rompersi la schiena, ma prima di andarsene ringrazia. Abbracciando un albero, per ora. In futuro direttamente il proprietario. Perché anche il lavoro può dare la felicità. Basta pagarlo.

Massimo Gramellini


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