Cuneo
“Una stagione da dimenticare
Calo di turisti del 30 per cento”
Gestori dei rifugi nel Cuneese: tante disdette per freddo e pioggia
Gestori dei rifugi nel Cuneese: tante disdette per freddo e pioggia
Il meteo, ma anche le previsioni del tempo. Sono questi i due nemici del turismo di montagna, che quest’anno sta subendo un duro colpo in tutte le valli. Nei rifugi, i gestori registrano una diminuzione dell’affluenza intorno al 30, se non al 50 per cento.
«Sì, la crisi si sente – dice Oliviero Patrile, gestore del Vallanta, a Pontechianale, in Valle Varaita, sul versante Ovest del Monviso -, ma il vero problema quest’anno sono le condizioni meteorologiche. Piove tutti i giorni, le temperature sono basse e gli escursionisti si affidano a internet per sapere se c’è il sole. E, anche se è previsto solo il classico temporale della sera, danno disdetta». Anche quando, in realtà, in quota il tempo è accettabile, come dicono Andrea Sorbino e sua moglie Laura, gestori del Giacoletti, a Crissolo, in valle Po: «Domenica c’era la festa del rifugio: qua si stava bene, ma in pianura il cielo era grigio e molti hanno preferito evitare di salire in quota. Ormai la gente pensa che in montagna si debba andare solo quando fa bello: si guarda in direzione del Monviso e se ci sono nuvole si decide di stare a casa. Invece sarebbe consigliabile fare una telefonata al rifugio per capire come stanno davvero le cose».
In valle Stura la situazione non è migliore: «C’è la metà dell’afflusso rispetto agli scorsi anni – dice Katia Tomatis, gestore del Malinvern di Vinadio -. L’unica domenica di bel tempo è stata l’ultima. Ma sono anche le previsioni a terrorizzare i turisti: prospettano sempre nuvole e pioggia. Invece, anche quando sembra debba piovere, non sempre succede. Ma, nel frattempo, arrivano le disdette, anche di gruppi di venti o trenta persone». Anche chi era convinto che la situazione migliorasse ad agosto deve ricredersi: Silvano Odasso del Mongioie di Ormea (Valle Tanaro) spiega che il numero degli escursionisti rimane pari a quello di luglio. Ed è dimezzato rispetto al passato. «Il problema è doppio – dice -. Oltre alla crisi, adesso c’è anche il cattivo tempo, e la gente, che ha già poca voglia di spendere, ne approfitta per stare a casa. I nostri clienti arrivano al 90% dalla Liguria. Anche sulla costa quest’anno fa freddo, ci sono pochi turisti e i liguri ne approfittano per godersi il loro mare».
Secondo Odasso, sono anche cambiate le abitudini: «Una volta, quando c’era minaccia di pioggia, ci si portava un K-Way o un ombrello. Oggi, invece, o fa davvero bello o si va al centro commerciale».
Andrea Cismondi gestisce i rifugi Valasco e Morelli, in valle Gesso, e ha notato che sono le strutture in quota a risentire più delle altre dei problemi. «Fino a poco tempo fa, si trovava ancora la neve lungo il percorso. E molti non hanno voglia di attrezzarsi. Anche da noi, poi, tante disdette arrivano da chi ha sentito le previsioni meteo».
monica coviello