ebook di Fulvio Romano

mercoledì 6 agosto 2014

Sbarchi: entro Ferragosto oltre i 100 mila

LA STAMPA


Italia

Mare nostrum

Emergenza sbarchi

Entro Ferragosto

saranno oltre 100 mila

In Libia è saltato tutto: prenotazioni a tre mesi per partire

Centomila. Tra pochi giorni, tra poche ore questa soglia sarà superata. Sicuramente prima di Ferragosto, che qualcuno pensava che avrebbe rappresentato un giro di boa, la fine della emergenza. Erano 90.879 ieri mattina alle otto, gli irregolari sbarcati in Italia, gran parte dei quali con i titoli per chiedere protezione umanitaria, asilo politico. Solo in un giorno, stiamo parlando di lunedì, ne sono arrivati in tutto 1466.

Ma ieri, e siamo a martedì, sulle navi di Mare nostrum ne sono stati trasbordati altri 4529, che scenderanno dai mezzi della Marina militare o dai natanti della Guardia costiera che attraccheranno nei porti italiani tra oggi e domani. In tutto, 95.405 tra uomini, donne e bambini. Dunque, solo poco meno di cinquemila devono arrivare entro la prossima settimana per superare quella fatidica soglia dei centomila.

Le notizie che arrivano dalla Libia sono drammatiche. Sono talmente in tanti che vogliono salpare per l’Italia, che i Caronte del Mediterraneo sono costretti a prendere le prenotazioni a tre mesi.

E dunque, di quanto ancora si alzerà la linea Maginot degli sbarchi? Qual è a questo punto la soglia invalicabile, o meglio oltre la quale il Paese rischia di non riuscire a gestire il problema?

Nessuno azzarda ipotesi. Naturalmente se la situazione libica dovesse stabilizzarsi la situazione potrebbe sbloccarsi, e un segnale di speranza arriva in queste ore dalla conferma che si è tenuta a Tobruk la prima seduta del nuovo Parlamento, presenti 158 deputati su 188, che ha eletto Ageela Salah Issa Gwaider suo presidente. Ma bisogna essere molto ottimisti per sperare che la svolta arrivi in poche settimane, che le milizie vengano disarmate e le coste pattugliate.

Intanto nessuna stima è possibile ottenere in queste ore, nessuna fonte ufficiale è in grado di rispondere alla domanda su quanti irregolari sbarcati in queste settimane si trovano ancora in Italia. Il buon senso fa sussurrare una percentuale ipotetica: «Se dovessimo seguire un certo discorso tenendo conto delle nazionalità, allora - spiega un esperto di flussi migratori - il 60% o anche il 70% di questi irregolari arrivati in Italia dal primo gennaio ad oggi, ha già lasciato il Paese per raggiungere l’Europa del Nord, la Svezia, la Norvegia, la Germania».

Il calcolo è presto fatto. Al momento dello sbarco, in 25.374 hanno dichiarato di essere eritrei, 16.868 siriani, 3190 somali. Un parziale pari al 50% degli sbarchi. E altre migliaia sono sempre di quelle nazionalità che puntano a raggiungere parenti e amici che sono emigrati negli anni scorsi nei Paesi del Nord Europa.

Dalla frontiera di Ventimiglia, le autorità francesi in questi primi sette mesi del 2014 ci hanno riconsegnato 3682 irregolari colti in fragranza di trasferimento dall’Italia in Francia. Viceversa, noi abbiamo restituito ai francesi 203 irregolari che volevano entrare in Italia.

Insomma, numeri che confermano che il nostro è soprattutto un Paese di transito. Un errore l’hanno commesso i francesi nel riportare (93.700) i numeri degli irregolari salvati da Mare nostrum. In realtà, dal 18 ottobre del 2013 fino a fine anno, sono stati trasbordati 4.623 irregolari, 60.354 dal primo gennaio di quest’anno fino a ieri. In tutto, gli immigrati salvati da Mare nostrum sono stati finora 64.977.

Sicuramente i francesi hanno messo nel paniere dei salvataggi del nostro dispositivo di pattugliamento in mare anche i 1588 irregolari - per citare un caso - partiti dalla Turchia e dalla Grecia e sbarcati in Puglia o in Calabria.

C’è la rotta francese, e poi quella austriaca. E la Svizzera e la Slovenia. Tremila e passa quelli che volevano entrare in Francia, duemila in Austria, ottocento in Svizzera. È il fermo immagine dei primi 6600 irregolari arrivati in Italia e bloccati (solo nei primi sette mesi di quest’anno) alle frontiere dalle autorità di polizia degli altri Paesi confinanti che ce li hanno restituiti a fronte dei 1100 che noi abbiamo riconsegnato ai Paesi confinanti da dove erano arrivati gli irregolari. E già il problema che l’Europa fa finta di non vedere è che l’Italia non può affrontare da sola il fiume carsico dell’immigrazione.

Guido Ruotolo


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