ebook di Fulvio Romano

giovedì 7 agosto 2014

E in Alta Valle Stura i lupi azzannano i vitelli...

LA STAMPA

Cuneo

DEMONTE. A 2000 METRI

“Un vitello

ucciso

da un lupo

nell’alpeggio”

Un altro attacco da lupo, questa volta in Valle Stura, ai duemila metri dell’alpe Saut sopra Demonte. Ucciso un vitellino di venti giorni, dell’allevamento di Antonio e Fabrizio Dalmasso (padre e figlio), margari di Vernante, proprietari di quattrocento bovini di razza piemontese.

È accaduto l’altra notte. «L’ho scoperto alle 7 di mattina - racconta Fabrizio Dalmasso -. Del vitello non c’era che la carcassa, dilaniata. Credo che si sia allontanato dalla mandria e sia stato attaccato. Tanta rabbia: il maltempo con violenti temporali e grandine ha già causato enormi problemi di allevamento, soprattutto per i capi più giovani, soggetti ad influenza e bronchite. Ora questo».

«Abbiamo radunato tutte le mucche vicino al gias, nel tentativo di proteggerle, ma non  siamo tranquilli - aggiunge il padre -. Il rimborso danni? Una magra consolazione. Nella mandria ci sono un centinaio di vitelli, temiamo che si verifichino altri attacchi».

Del caso si sta occupando l’Adialpi (Associazione difesa dei margari del Piemonte) presieduta da Giovanni Dalmasso, al centro di una polemica con associazioni ambientaliste e Coldiretti per avere avanzato la proposta di concedere ai margari il porto d’armi.

«Confermo la proposta - dice -, e aggiungo che in quest’ultimo caso, come in quelli precedenti, i veterinari hanno parlato di alta probabilità di attacco da lupo, ma sul referto hanno scritto “attacco da canide”. Se le malghe non sono razziate da lupi, ma dalla specie non protetta dei canidi, vogliamo il diritto di poter difendere armati le nostre mandrie. Il settore chiede soltanto di poter lavorare in tranquillità». [mt. b.]


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