Pensioni, Carla Cantone (Spi Cgil): "Matteo Renzi smetta di giocare a nascondino: la nostra pazienza è finita"
"Sulle pensioni mi pare che Renzi e il ministro Poletti stiano giocando a nascondino. O peggio, al gioco delle tre carte. Per non parlare del sottosegretario all'Economia Baretta, che ha pure fatto il sindacalista ed evidentemente si è scordato che ad una pensione da 2mila euro netti al mese ci arriva un operaio specializzato dopo decenni di lavoro, altro che d'oro!". Carla Cantone, segretario generale dello Spi Cgil, smette i panni del "pontiere" tra il premier rottamatore e il sindacato rosso. E lancia un attacco molto duro contro le ipotesi di intervento sulle pensioni ventilata in questi giorni dal governo. "Renzi dice che non è vero? Io aspetto che le carte le scoprano sul serio, per il momento non sto per nulla serena. Anzi, sono molto preoccupata".
Perché questa preoccupazione? Si parla solo di pensioni alte...
Sono anni che ogni volta che un governo deve fare cassa attinge sempre alle tasche dei soliti noti, e cioè i pensionati. Negli ultimi 15 anni questa categoria ha perso il 30% del potere d'acquisto, compreso anche il blocco della rivalutazione annuale. Si vuole continuare in questa direzione o si intende finalmente cambiare verso nel segno dell'equità? A me pare che il premier Renzi si stia limitando a fare il verso ai suoi predecessori...
Insisto, perché un contributo sugli assegni più alti calcolati con il retributivo sarebbe iniquo?
Si vuole intervenire sui redditi più alti con un contributo di solidarietà? Lo si faccia per tutti i redditi alti, compresi i manager e i liberi professionisti, non solo i pensionati. Si parla di redistribuzione? Allora si faccia pagare per un anno un contributo ai 250 mila redditi che, da soli, esprimono il 52% della ricchezza nazionale. Non voglio fare demagogia, ma trovo scandaloso che in una fase come questa il Ct della Nazionale prenda 4,5 milioni di stipendio. Si vada a chiedere a queste persone, a chi prende milioni in tv, non a un operaio specializzato o ad un impiegato con 35 anni di lavoro, che la loro pensione se la sono sudata.
Perché invece si pensa alle pensioni?
Perché è molto più facile colpire i pensionati. Ci sono illegalità, sprechi, cumuli eccessivi nelle pensioni? Si intervenga su questi, non in modo lineare.
E tuttavia la pensione retributiva comporta un vantaggio indubbio rispetto alle nuove generazioni che, se riusciranno ad avere una pensione, l'avranno molto più bassa...
Guardi, non vedo un conflitto generazionale: se si va avanti con questo livello di precarietà e di scarsi contributi tra un decennio il problema di sostenibilità si porrà per gli assegni in essere. Senza lavoro stabile e senza contributi adeguati per i giovani, si pone un problema che riguarda tutti. Non c'è solo la generosità dei nonni nei confronti dei nipoti, ma una reale convergenza di interessi.
Che tipo di mobilitazione avete in mente con Cisl e Uil?
Nel mese di giugno e luglio abbiamo raccolto un milione di cartoline tra i nostri iscritti chiedendo a Renzi giustizia sociale e difesa delle pensioni. Gliene stiamo inviando 3-4mila alla settimana, dunque ci sarà posta per lui fino a fine ottobre. Stiamo ancora aspettando l'estensione degli 80 euro promessa dal premier. A settembre ci vedremo con gli altri sindacati e, davanti alle decisioni vere del governo, decideremo le forme di mobilitazione. Di certo c'è che la nostra pazienza è finita...