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E IN LOMBARDIA ESONDA IL LAMBRO
E IN LOMBARDIA ESONDA IL LAMBRO
Nubifragi, la Liguria ha di nuovo paura
Sei trombe d’aria sulla costa, spazzate via le attrezzature degli stabilimenti balneari
Sei trombe d’aria sulla costa, spazzate via le attrezzature degli stabilimenti balneari
Genova e la Liguria non hanno dimenticato le disastrose alluvioni degli anni scorsi: le tragedie del Fereggiano e delle Cinque Terre sono ferite ancora aperte e per questo ieri mattina sono bastati pochi minuti di pioggia torrenziale, fulmini e alcune trombe d’aria sul litorale al confine tra Genova e Savona, per scatenare il panico. Sfiorato, senza danni, il relitto della Costa Concordia nel porto di Voltri, esondato un torrente nell’entroterra di Genova, bloccata per tre ore la ferrovia Genova-Ventimiglia, dirottati cinque voli destinati all’aeroporto Cristoforo Colombo, una trentina di auto danneggiate da lamiere divelte dalla tromba d’aria a Prà: in pochi minuti sulla costa genovese di Ponente si è scatenato l’inferno e per molti è stato un deja-vu rispetto al drammatico ottobre-novembre di tre anni fa. Oltretutto le previsioni per i prossimi giorni non sono positive: il centro meteo della Regione Liguria definisce «possibili» rovesci e temporali di forte intensità ancora nella mattinata di oggi e una forte instabilità almeno fino a sabato. Era dal ’76 che non si verificava un’estate così piovosa: da giugno a ieri, spiega il climatologo dell’Arpal Liguria Luca Rusca, ci sono state 28 giornate di pioggia su un totale di 73 da inizio anno: nel 2012 furono 9 (da giugno) e 42 (da inizio anno). Danni e allarme anche in altre zone del Nord: ieri in Lombardia il Lambro è esondato in alcuni punti alla periferia est di Milano, salvo poi rientrare negli argini. La Protezione civile ha già lanciato una nuova allerta meteo per Liguria, Lombardia, Piemonte, Veneto e Friuli.
Ieri, mentre dalle spiagge del Savonese, tra Bergeggi e Alassio, i turisti più coraggiosi scattavano foto delle trombe marine all’orizzonte, nelle delegazioni genovesi del Ponente la situazione è diventata critica in pochi minuti, riaccendendo vecchi timori. A Sestri il rio Molinassi si è ingrossato a dismisura, a Voltri è esondato il torrente Cerusa facendo crollare una passerella e isolando quattro famiglie mentre altre otto persone sono state evacuate in via delle Fabbriche, epicentro del nubifragio. Qui dalle 11 alle 13 sono caduti 198,4 millimetri di pioggia. Nel 2011, quando il Fereggiano sempre a Genova provocò sei morti, le precipitazioni furono di 400 millimetri.
Almeno sei trombe d’aria si sono abbattute sulla costa tra Pegli e Albisola provocando danni ingentissimi, specie ad Arenzano dove il sindaco Maria Luisa Biorci ipotizza la richiesta di stato di calamità. «Sembrava di stare in un film», ha raccontato il titolare di un ristorante sul lungomare disseminato di detriti trasportati dalla forza del vento. Ad Albisola Marina un’altra tromba d’aria ha scoperchiato il tetto in eternit di un’ex fabbrica dopo aver devastato la spiaggia di rottami. Infine da Arenzano arriva l’appello di Alessia Cepollina del Sib, il sindacato dei balneari già in ginocchio per una stagione disastrosa: «Servono volontari per recuperare le attrezzature disperse o distrutte dalle trombe d’aria».
marco raffa