Asti
agricoltura. la pioggia ferragostana ha favorito il distacco dei frutti
Nocciole, annata da record
e la raccolta è già partita
Le prime quotazioni si aggirano intorno ai 350 euro al quintale
Le prime quotazioni si aggirano intorno ai 350 euro al quintale
Complice la pioggia ferragostana che ha favorito il distacco del frutto, le operazioni di raccolta, ormai tutta meccanizzata, delle nocciole sono iniziate con largo anticipo sulle colline della Langa Astigiana. «Quest’anno – afferma Daniele Di Matteo, tecnico specialista del settore corilicolo della Coldiretti - avremo un raccolto decisamente superiore alla scorsa annata sia per quanto riguarda la quantità che la qualità del prodotto. Quest’anno non vi sono state malattie infestanti particolari e anche la caduta anticipata dei frutti non fecondati finirà per favorire la resa. Per conoscerne la gradazione, in base alla quale viene da anni determinato il prezzo, però, occorre ancora aspettare qualche giorno». “Adesso – spiega Antonio Marino tecnico della Confagricoltura – è molto importante che i produttori prestino la massima attenzione alle operazioni di essicazione e di conservazione al riparo dell’umidità delle nocciole». Molti produttori per queste operazioni, da anni, si avvalgono dei Centri di essicazione delle Associazioni dei produttori e degli altri centri specializzati nell’essicazione dei prodotti. Su quello che sarà il prezzo della “tonda e gentile”, i produttori sono fiduciosi, perché le notizie che arrivano dalla Turchia e dalla Spagna parlano di una produzione locale molto ridotta rispetto alla norma e perché i commercianti hanno già iniziato a manifestare il loro interesse per il nuovo raccolto. Di certo, chi ha venduto fino a poche settimane fa le ultime partite relative al raccolto del 2013 si è visto riconoscere un prezzo che ha raggiunto, e per alcune partite superato, anche i 350 euro al ql. ed è assai probabile che la nuova campagna si apra con quotazioni vicine a questo importo. La coltivazione del nocciolo, un tempo ristretto al territorio della Langa cuneese ed astigiana, in questi anni è cresciuto in modo esponenziale arrivando in Piemonte ad interessare cinque province: Asti, Cuneo, Alessandria, Torino e Verbania e ben 138.424 ettari di terreno, in buona parte sottratti alla vite e all’abbandono con 175.505 aziende interessate, spesso di piccole dimensioni. Di queste, quasi 4.000 si trovano nell’astigiano. Una conferma, per l’astigiano, al fatto che molti corilicultori siano, però, poco propensi a chiedere la certificazione igp arriva dall’Istituto di certificazione “ Nord - Ovest qualità” di Moretta (Cn), che si occupa dei controlli per le ditte iscritte alla Camera di Commercio. Si apprende che le ditte certificate sono 80 e che operano su un totale di 214 ettari per una produzione di 7.300 ql. Un dato che conferma come, per chi ha piccole partite che spesso vende a piccoli artigiani e trasformatori che le utilizzano per la produzione di torrone o di amaretti, la igp non sia una necessità
oldrado poggio