Cuneo
“I cani da guardia contro il lupo
sono aggressivi e pericolosi”
Ormea, allarme del sindaco per i “maremmani”. I margari: bisogna saperli gestire
Ormea, allarme del sindaco per i “maremmani”. I margari: bisogna saperli gestire
«Prima avevamo il “problema lupi”. Adesso abbiamo anche quello dei cani da guardia. Prenderemo provvedimenti, perché riteniamo ci sia pericolo per l’incolumità delle persone». A lanciare l’allarme è il sindaco di Ormea, Giorgio Ferraris. Nelle ultime settimane sui monti intorno alla cittadina dell’Alta Val Tanaro alcuni esemplari di razza maremmana, un tipo di pastore utilizzato dai margari per difendere i pascoli dall’aggressione dei lupi, sono stati protagonisti di attacchi a escursionisti. Costretti a una fuga precipitosa.
Gli ultimi «incontri ravvicinati» si sono verificati nel fine settimana sul Pizzo d’Ormea. Sabato una coppia di cani ha morsicato al polpaccio un corridore. E alcuni escursionisti hanno dovuto forzare il «posto di blocco» costituito da due animali, mentre domenica alpinisti hanno raccontato di rinunciato alla gita verso la vetta, perché spaventati.
Non basta: il 20 agosto sono stati aggrediti due turisti con un bambino, mentre a Viozene cani da pastore hanno attaccato una persona in paese. Ferraris: «Più che legittimo, da parte dei margari, adottare contromisure contro gli attacchi dei lupi, ma occorre farlo responsabilmente. Nel disciplinare che regola i contratti d’alpeggio inseriremo clausole sulla gestione degli animali. E prenderemo in considerazione anche l’introduzione di penali».
«Non ci sono cani cattivi, ma solo cattivi padroni - dice Gian Luca Gai, titolare del Rifugio di Chionea -. A causa di qualcuno, che non segue i propri animali come dovrebbe, la situazione è fuori controllo. Siamo demoralizzati: abbiamo denunciato la gravità di questi fatti, ma per ora nessuno si è mosso in modo efficace. Non è solo un danno al turismo della valle, che sta coraggiosamente muovendo i primi passi tra mille difficoltà, ma anche un problema di pubblica sicurezza». Antonella Gravagno, pastore con 50 mucche al pascolo in località Biranco: «Siamo costretti ad avere i maremmani per difendere gli animali dai lupi, ma bisogna saperli gestire. Io non lascio mai soli i miei tre cani, quando non sono legati».
Paolo Salsotto, comandante provinciale Corpo Forestale: «Siamo a conoscenza della situazione, in Val Tanaro e non solo. È un problema di addestramento. I maremmani sono cani da guardia, per indole portati a difendere le greggi. Vanno seguiti da persone adeguatamente formate e consapevoli della loro potenziale aggressività».
muriel bria