Italia
Un sito dietro la grande migrazione
«Voglio il ruolo» è la loro parola d’ordine. Migliaia, decine di migliaia di insegnanti precari, che aspettano da anni, qualcuno da decenni, una cattedra a tempo indeterminato, la sospirata stabilizzazione, il «ruolo» appunto.
Anni di viaggi al ministero, di telefonate ai vecchi provveditorati, di lunghe attese nelle sedi dei sindacati, di improbabili passaparola tra colleghi, questa volta sono stati però spazzati via grazie alla Rete. Quando si dice, l’uso social di internet. Perchè la migrazione Sud-Nord di migliaia di precari, in questa piovosa estate italiana, ha anche un «responsabile» che ha agevolato il lavoro di ricerca del luogo giusto in cui trasferirsi, quello che offriva una graduatoria con numeri che il precario aspirante “ruolista” avrebbe agevolmente superato, piazzandosi in testa e, dunque, verosimilmente ottenendo, da qui a qualche settimana, l’agognato «ruolo». Il sito si chiama proprio “voglioilruolo.it”, è pluripremiato, e l’hanno sfornato, nel 2010, quattro ricercatori universitari che hanno competenze in ingegneria dell’informazione. Loro la chiamano piattaforma online. L’utilizzo è semplice. Si entra, si paga un abbonamento da 9,99 euro e ti si apre un mondo: le graduatorie di tutte le province d’Italia, dalla materna alle superiori.
Prima c’era il buio, “voglioilruolo” ha acceso la luce, e l’ingegno, dei precari (sarebbero 50mila gli iscritti al sito): metti la tua classe di concorso, il tuo punteggio, e in pochi istanti il sito ti dice in quale città ce la puoi fare.