Italia
L’estate nera del turismo
Mai così pochi in spiaggia
Presenze giù fino al 70%. Si salvano solo Sicilia, Sardegna e Veneto
Presenze giù fino al 70%. Si salvano solo Sicilia, Sardegna e Veneto
Brutto tempo, ombrelloni chiusi e casse vuote. Tra giugno e luglio in tutta Italia i giorni di pioggia e freddo hanno superato di gran lunga quelli di sole: i primi a pagare il conto di un’estate che proprio non vuole saperne di iniziare sono i gestori di bagni e stabilimenti. Secondi i dati raccolti dal Sindacato italiano balneari, che raccoglie più di 10 mila operatori del settore, il calo delle presenze nelle spiagge italiane sfiora il 70 per cento, con i risultati peggiori in Campania e Marche, seguite a stretto giro da Liguria e Toscana, dove i bagnanti sono la metà dello scorso anno. Se la cavano solo Sicilia e Sardegna, con un calo del 15 per cento e il Veneto, che può contare su una piccola ripresa del turismo in arrivo da Austria e Germania.
Tradotto in soldoni, si parla di 400 milioni di euro sfumati e circa 50mila lavoratori giornalieri rimasti a casa. Niente spiaggia, niente bagnini, animatori, parcheggiatori, aiuti in cucina e addetti alle pulizie: un piccolo esercito di stagionali, con contratto a chiamata oppure pagati con i voucher, costretta a restare con il naso all’insù, in balia del meteo.
Un’estate nera per il turismo italiano, già messo a dura prova dalla crisi: gli italiani che vanno in vacanza sono passati dai poco meno di 30 milioni del 2008 ai 18 milioni stimati per quest’anno, con un calo del 40 per cento.
Dalla Liguria alla Campania gli operatori del settore non possono far altro che consultare le previsioni, se non per tornare agli incassi degli anni precedenti, almeno per riuscire a coprire i costi e, in alcuni i casi, anche i danni alle strutture provocati dal maltempo.
«Non possiamo che confidare nel bel tempo, anche se ormai la stagione è andata - commenta Vincenzo Santo, presidente del Sib di Caserta -. Un piccolo aiuto arriverà in ogni caso, per quest’anno non dovremmo pagare l’addizionale regionale per la concessione del suolo, raddoppiata due anni fa e ora bloccata da un ricorso al Tar».
Le stanno provando tutte per non affondare, comprese offerte e promozioni per lettini e ombrellone: dal 3 per 2 alle cabine condivise, al 50 per cento di sconto per chi arriva alle 14. Il presidente delle Marche Gian Mario Spacca, ad esempio, ha addirittura chiesto ai comuni di prorogare la stagione balneare, bel tempo permettendo, mentre il sindaco di Pesaro Matteo Ricci già nei giorni scorsi ha lanciato una campagna per portare i turisti in città fino all’inizio di ottobre. «Useremo i soldi risparmiati dal taglio dei dirigenti comunali per organizzare serate ed eventi anche a settembre - spiega -, così da mantenere viva la città e continuare ad attirare i turisti. Sono già pronti 50 mila euro, sono certo che funzionerà».
Sembrano invece molto meno ottimisti gli operatori del settore. «Anche se fosse il più bel settembre di sempre, non servirebbe a nulla - commenta Graziano Giannessi, vice presidente nazionale della Sib -. Il nostro mestiere ha tempi precisi, la stagione finisce con l’inizio delle scuole. Non ci resta che sparare nel sole».