ebook di Fulvio Romano

sabato 23 agosto 2014

Arriva la luna "nuova": ci sarà il boom dei funghi?

LA STAMPA

Cuneo

valli alpine. pochi esemplari malgrado l’umidità, ma qualcuno confida nella «luna»

Funghi, cala il numero

di chi paga i permessi

In alcune zone raccolta a giorni dispari. Quanto costa

Chi «si fida» della luna è ottimista: lunedì ci sarà quella «nuova» e per i funghi potrebbe arrivare finalmente il «boom». Per i fungaioli della Granda finora le soddisfazioni sono state minime: troppa pioggia, poco caldo e vento insistente. Solo la montagna ha fatto eccezione, con la presenza di porcini, per esempio in valle Maira o val Casotto.

Ma la «luna nuova» non è una garanzia. Anzi, «divide» i meteorologi. Fulvio Romano, esperto cuneese: «Non c’è scientificità al riguardo e ci sono due scuole di pensiero. La mia esperienza personale in quel di Boves dice che è possibile una migliore fioritura». Il meteorologo Luca Mercalli: «Una coincidenza non è scienza. Sul tempo la luna non ha influenza. E non c’è riscontro scientifico che l’abbia sull’agricoltura. Per vini, funghi e simili rimando ai rispettivi esperti. Di sicuro ha piovuto tanto». «Le condizioni ottimali c’erano 15 giorni fa - spiega Aldo Viora, vicepresidente del Gruppo Micologico Cebano “Rebaudengo - Peyronel”, che organizza una delle mostre scientifiche più quotate -, eppure non c’è stata la nascita attesa. Forse per le basse temperature. Che cosa si trova nei boschi? Poca roba. Qualche Cantharellus, la “galitura”, in particolare il cornucopioides, cioè quello scuro. E alcune Russule, le “colombine”, ma di brutta qualità». Diversa la situazione se si «sale», per esempio in valle Varaita. Viora: «Più in alto, sotto i larici, abbiamo trovato una buona fioritura di Boletus elegans. Un fungo sottovalutato dal punto di vista culinario, mentre si presta molto ed è poco diverso dai porcini». Chi non conosce i funghi, però, deve sempre limitarsi a raccogliere solo ciò di cui è sicuro. E, nel dubbio, rivolgersi a gruppi micologici o ispettori delle Asl.

Il tesserino

La raccolta funghi è consentita in tutto il Piemonte con autorizzazione regionale, personale e annuale: costo 30 euro, con marca da bollo di 16. Può essere anche biennale (60) o triennale (90). Le ex Comunità montane (commissariate, ma ancora ritirano i versamenti) possono regolamentare i calendari. La Alto Tanaro Cebano Monregalese, per esempio, dà il via libera tutti i giorni sul suo territorio ai residenti (permessi annuali da 10 euro), mentre i non residenti possono procedere solo nelle date dispari. Tesserini settimanali e giornalieri da 10 e 5 euro (+bollo) anche nei Comuni.

Il numero di autorizzazioni in Piemonte è calato dal 2008 al 2013: erano 32.843 (1.165.778 euro), scese a 25.031 nel 2013 (860.013 euro). Il record nel 2010: 39.128. «Il calo è anche sintomo della crisi - dice Viora -. Il prezzo con bollo è alto, lo scorso anno è stato avaro e i cercatori forse preferiscono “rischiare”».

I divieti

La legge regionale permette di portare a casa fino a 3 kg di funghi al giorno pro capite, riposti in cestini (per diffondere le spore). Vietato usare borse di plastica, così come rastrelli o uncini che possono compromettere il micelio (le «radici») nel terreno. Ed è proibito distruggere esemplari anche se velenosi, raccoglierli dal tramonto all’alba e in castagneti da frutto sfalciati, nei giardini, nei terreni segnalati come «proprietà privata e raccolta riservata» e recintati. Per chi è senza tesserino la multa è di 80 euro.

paola scola