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venerdì 1 agosto 2014

Alpeggi senza fieno e con poca erba per il maltempo estivo...

LA STAMPA

Cuneo

Appello dell’associazione regionale dei margari

“Maltempo dimezza la crescita dell’erba

Stato di calamità naturale negli alpeggi”

Pioggia, vento, freddo, e gli animali in alpeggio stanno risentendo di queste condizioni meteo proibitive: nelle vallate cuneesi, i continui temporali hanno impedito di fare fieno e le temperature rigide hanno ridotto la crescita dell’erba, riducendone la quantità a disposizione delle mandrie.

Per questo l’Arema, l’Associazione regionale margari, ha chiesto a sindaci e Regione di dichiarare lo «stato di calamità naturale sollecitando interventi di sostegno al mondo rurale della montagna». Sia per le aziende stanziali, sia per quelle che ancora seguono la transumanza. In entrambi i casi, il brutto tempo ha ridotto la redditività degli allevatori in termini di produzione di latte e di accrescimento dei singoli capi.

«A muoversi per primi dovranno essere i sindaci con apposite delibere, fornendo alla Regione gli elementi necessari a richiedere al Ministero lo stato di calamità, anche per l’apicoltura» dice Massimo Tribolo, presidente dell’Arema. Dal 2000 al 2010 (dati ufficiali del Censimento dell’agricoltura), pascoli e prati permanenti sulle montagne piemontesi sono scesi dell’8,7%, passando da 290.131 ettari a meno di 265 mila. Gli allevamenti in quota sono 4.644 (912 oltre gli 800 metri) per 324 mila capi. Di questi, 18 mila circa (8 mila bovini, capre e pecore per il resto) a fine giugno sono saliti in alpeggio, dove resteranno fino a fine settembre. Tempo permettendo.

«Mai siamo arrivati ad agosto senza fieno – dice Claudio Fina, che ha gli animali al Colle della Margherita, in Valle Maira -. Tra affitti alti degli alpeggi e costi in aumento, ci volevano ancora pioggia e freddo tutti i giorni: speriamo che lo stato di calamità sia concesso e preveda, almeno, sgravi sui contributi previdenziali».

«Il meteo sfavorevole ha inasprito le condizioni già difficili in cui i margari lavorano – conferma Enzo Pagliano, direttore di Coldiretti Cuneo -. Forniremo a sindaci e istituzioni tutta l’assistenza necessaria ad avviare la procedura, così che pastori e agricoltori ottengano sostegno».

ALBERTO PRIERI


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