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Bisognerà però riconoscere che siamo un Paese tenace. Il tenace Berlusconi oggi sarà a Porta a Porta a spiegare come ridurrà le tasse. Il tenace Fassino ha telefonato al tenace D’Alema che però intende salvare il Paese da solo, non certo col tenace Renzi, che a sua volta lo salverà ancora più da solo e ancora meglio. Il tenace Fassino in compenso ha incontrato con frutto i tenaci leader dell’Italia dei valori, ormai senza il molto tenace Di Pietro che tornerebbe anche, se solo Pd e Mdp si alleassero e dunque ciccia, malgrado la tenacia. Intanto, ieri sera, il tenace Bersani spiegava a La7 come la politica debba cambiare per cambiare l’Italia. Non sarà sfuggito che il tenace Cirino Pomicino sta rifondando la Democrazia cristiana col tenacissimo Mastella ma senza il super tenace Ciriaco De Mita che con certa gente non si mette, ha in mente altro. Attenzione attenzione: torna anche il tenace Ingroia che oggi assieme all’iper tenace Giulietto Chiesa presenta alla Camera un nuovo movimento, si chiamerà La Mossa del Cavallo; prima mossa del cavallo: chiamare i tenaci ragazzi dei Cinque Stelle che nemmeno hanno risposto. Il più tenace di tutti, Umberto Bossi, riflette se candidarsi con Grande Nord. Arrivano segnali di tenacia da Di Maio che esattamente un anno fa diceva «non siamo né filo Usa né filo Russia» e ora dice «siamo fedeli agli Usa, non a Mosca». In chiusura, e in onore dei mille altri tenaci, citeremo giusto il genio della tenacia: Alfano. E’ in questo presepe che ci viene su alla grande il Tavecchio.
Mattia Feltri