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Io lo difenderò
Purtroppo per le esigenze etiche di questo bel mondo che al culmine del libertinaggio raggiunge anche il culmine della bigotteria, manca la prova iconografica. E cioè, sappiamo che la foto c’è ma non è stata pubblicata, nemmeno con le opportune pecette a occultare le vergogne. La foto inviata dal sindaco di Mantova, Mattia Palazzi, alla vicepresidente di un’associazione culturale del luogo, ritraeva però il sindaco medesimo senza addosso nulla, né abiti né fascia tricolore né una foglia di fico. Abbiamo altresì letto alcuni sms che il suddetto amministratore inviava alla bramata, troncati nelle parti più lubriche con eloquentissimi punti di sospensione (a proposito di libertinaggio e bigotteria). Per tutte queste ragioni - e forse altre che la procura locale, che gode di fama di serietà, si tiene per sé - il sindaco è indagato per tentata concussione continuata. Il carteggio virtuale, infatti, va avanti da un anno e nelle ipotesi investigative era un ricatto alla donna: o ci stai o niente soldi all’associazione. E concussione tentata perché di soldi non c’è traccia. Insomma, difficile dire se il sindaco valga meno come corteggiatore o come criminale. Fatto sta che la corteggiata non ha colto molestie né ricatti, non ha sporto denuncia e dice che «se emergono falsità su Palazzi io lo difenderò». Ecco, in questo romanzo di provincia su come si sputtanano le persone, e fin qui su fatti precisamente loro, pensando siano figurine senz’anima con cui giocare ai paladini dell’onestà, l’unica cosa bella è il titolo: «Io lo difenderò».
Mattia Feltri