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Italia
italia sconfitta sull’uso dell’erbicida per altri 5 anni
Via libera dell’Ue al glifosato
Coldiretti: non importare
prodotti che lo contengono
L’Europa degli Stati sceglie di continuare con il glifosato per altri 5 anni, la Francia di Emmanuel Macron sfida i partner. Il principio attivo utilizzato per gli erbicidi in agricoltura resterà in vigore nel territorio dell’Ue, ma il presidente francese non intende rispettare il verdetto: «Ho chiesto al governo di prendere le misure necessarie per proibirlo al più tardi fra tre anni». E anche Roma si accoda a Parigi. «L’Italia già adotta disciplinari produttivi che limitano l’uso del glifosato a soglie inferiori del 25% rispetto a quelle europee al fine di portare il nostro Paese all’utilizzo zero entro il 2020», assicura il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina. «Lotteremo per rivedere la decisione», rilancia Gian Luca Galletti, titolare dell’Ambiente. Sul glifosato l’Ue, già fortemente divisa alla fine si spacca del tutto. «Complice» la Germania, che dopo mesi di astensionismo sostiene la proposta di rinnovo dell’esecutivo comunitario permettendone l’approvazione che apre la crisi. La Commissione europea, che da subito aveva proposto un rinnovo delle licenze, esulta. Ma l’Europa esce dal voto profondamente lacerata. Si rinnova la contrapposizione tra Parlamento europeo e Consiglio Ue (per la messa al bando del prodotto il primo, per l’utilizzo il secondo), si dividono gli Stati all’interno del Consiglio. Diciotto quelli a favore, nove i contrari. Tra questi ultimi Francia e Italia. Sul glifosato la divisione è stata scientifica prima che politica. L’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc) lo ha dichiarato «potenzialmente cancerogeno», rischio invece non riscontrato dalle agenzie europee per la sicurezza alimentare (Efsa) e per le sostanze chimiche (Echa). Un’incertezza che si è rispecchiata sulle intenzioni di voto dei governi, incapaci di trovare i numeri in un senso o nell’altro. Fino a ieri. Fino al 2022 la produzione agricola sarà sostenuta dal glifosato. Almeno in teoria, perché non è chiaro quale sarà l’esito della sfida lanciata da Macron ai Paesi del «sì». L’Italia, con decreto del ministero della Salute, da agosto 2016 ha già vietato l’uso della sostanza in aree pubbliche (dai parchi alle aree gioco per bambini) e durante il periodo di pre-raccolta. Ma il Paese non può vietare la circolazione delle merci. Alla luce del voto di ieri Coldiretti chiede lo stop alle importazioni. Una linea che potrebbe unire Roma e Parigi. «L’Italia deve fare in modo che le misure precauzionali riguardino anche l’ingresso di prodotti stranieri trattati come il grano proveniente dal Canada, dove viene fatto un uso intensivo di glifosato proprio nella fase di pre-raccolta». Per Coldiretti solo dal Paese nordamericano nel 2016 è arrivato «circa un miliardo di chili di grano» al glifosato. Numeri che dovrebbero imporre nuove misure di tutela. Intanto l’Ue continua a essere glifosato-dipendente, forse per ragioni squisitamente germaniche. Sullo sfondo c’è l’acquisizione di Monsanto, leader di vendite della sostanza con marchio «Roundup», da parte dei tedeschi di Bayer. BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI