Cuneo
I riconoscimenti nella mitica «Rossa»
I riconoscimenti nella mitica «Rossa»
Il solo due stelle è sempre a Cervere
Tutte conferme in Langhe e Roero
Dalle Langhe al Roero, per arrivare fino a Cervere dove da dieci anni c’è l’unico ristorante con due stelle Michelin del Cuneese. Ieri a Parma, la conferma è arrivata per l’«Antica Corona Reale» di Cervere, pilastro della ristorazione locale e riferimento internazionale per la cucina d’autore. «Il riconoscimento della guida Michelin è sempre un onore, per lo staff, ma anche per Cervere - dice Gian Piero Vivalda -. Ma quest’anno abbiamo avuto anche altri premi che gratificano il nostro lavoro: da L’Espresso che ci ha riconosciuto il primato in Italia per l’utilizzo delle migliori materie prime, un omaggio anche a tutte le Dop della provincia di Cuneo, al premio alle eccellenze da parte del Touring club, che ritireremo il 21 novembre. Un grazie anche alla nostra clientela, di affezionati, ma sempre più anche dall’estero, perché se da 203 anni siamo qui a fare il nostro mestiere è anche grazie a loro».
Tra Destra e Sinistra Tanaro, nelle colline patrimonio dell’Unesco, la parata di star della cucina è sempre più lunga. La Michelin ha confermato tutti i ristoranti con una stella in Langhe e Roero. La «Locanda del Pilone» di Alba del giovane chef Federico Gallo; «Al Castello» di Grinzane Cavour di Marc Lanteri; il ristorante «All’Enoteca» a Canale con Davide Palluda; «Il Centro» di Priocca con l’unica donna al comando, Elide Mollo; Massimo Camia dell’omonimo ristorante a La Morra; «21.9» di Piobesi d’Alba con il ligure Flavio Costa; «La Madernassa» a Guarene con Michelangelo Mammoliti; «Da Francesco» a Cherasco di Francesco Oberto; il ristorante «Da Guido di Costigliole» a Santo Stefano Belbo con Luca Zecchin; «La Ciau del Tornavento» di Maurilio Garola a Treiso; «Villa d’Amelia» a Benevello con Damiano Nigro e addirittura due nomi nella piccola Serralunga: «Da Guido» a Fontanafredda con Ugo Alciati in cucina e il ristorante «La Rei» del Boscareto di Pasquale Laera, allievo di Antonino Cannavacciuolo.