ebook di Fulvio Romano

giovedì 30 novembre 2017

Manovra, rush finale del governo E fondi a pioggia un po’ per tutti

LA STAMPA

Economia

Manovra, rush finale del governo

E fondi a pioggia un po’ per tutti

Oggi doppia fiducia alla Camera e al Senato per blindare la legge di Bilancio

e il decreto fiscale che taglia per primo il traguardo. Raffica di micromisure 

Con un doppio voto di fiducia, alla Camera sul decreto fisco (che in questo modo diventa definitivamente legge) ed al Senato sulla legge di Bilancio al suo primo giro di boa, il governo mette in sicurezza la manovra 2018. Rispetto ai testi originari sono poche le novità introdotte: basti pensare che solo sulla legge di Bilancio, su 4.719 emendamenti e subemendamenti presentati (21 dal Governo, 11 dai relatori, il resto dai parlamentari), ne sono stati approvati appena 173. Il Dl fisco è invece arrivato al traguardo senza che a Montecitorio potessero modificare una virgola rispetto al testo del Senato. 

Il grosso della manovra, che nel complesso vale circa 20 miliardi, è rappresentato come è noto dalla sterilizzazione delle clausole di salvaguardia (Iva e accise) per 15,7 miliardi, dagli incentivi alle assunzioni dei giovani ed a favore di industria 4.0. In Senato poi è stato integrato il pacchetto previdenza con lo sconto sull’età della pensione rispetto ai 67 anni previsti per il 2019 per 14.600 lavoratori gravosi, è stata introdotta la webtax che scatterà dal 2019 ed una sforbiciata dal superticket (60 milioni all’anno per tre anni a favore di minori e redditi bassi) quindi è stato rifinanziato in parte il bonus bebè, che nel 2018 resta di 80 euro al mese ma dal 2019 viene dimezzato e non vale più 3 anni ma uno.

Col decreto fiscale, che anticipa una parte delle risorse per fermare (o meglio per spostare in avanti di un altro anno) i rincari dell’Iva, vengono innanzitutto allargate le maglie della rottamazione delle cartelle a cui potranno accedere anche i contribuenti non in regola finora esclusi. Quindi c’è lo stop alle bollette di telefoni e pay-tv a 28 giorni, una stretta sulle e-cig, una semplificazione sugli obblighi di vaccinazione, l’introduzione dell’equo compenso per tutti i professionisti nei rapporti con la Pa, un ritocco allo spesometro ed un miniscudo per i frontalieri.

Nei fatti questi due provvedimenti sono le ultime due leggi di spesa che il governo fa approvare prima della fine della legislatura e nelle pieghe nascondono una miriade di micromisure, interventi spesso localistici (la Xylella pugliese, il cimitero del Vajont, il Carnevale di Viareggio) o a favore di singole categorie, dai poliziotti ai pescatori, dai librai alle associazioni politiche sino agli steward degli stadi. E come se non bastasse a questo treno è stato attaccato pure un mini-milleproroghe che spazia dagli 007 al divieto di incrocio tv-giornali al rinvio di un anno dei rimborsi dei soggetti danneggiati da trasfusioni con sangue infetto. [P. BAR.]

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