Italia
Centrodestra
diviso
ancor prima
di partire
Nata per una questione di posti - la Lega, che ha eletto un solo consigliere, è l’unico partito della coalizione a non aver ottenuto posti nel governo regionale - la rottura nel centrodestra all’indomani della vittoria in Sicilia, che doveva anticipare quella nazionale alle prossime politiche, non è l’unico motivo di attrito all’interno dell’alleanza che i sondaggi continuano a dare favorita nella corsa elettorale. È di ieri l’annuncio che l’ex-sindaco di Roma Alemanno, titolare di una delle schegge fuoriuscite dall’implosione della destra ex-finiana, e l’ex-ministri Storace correranno insieme a Salvini. La notizia ovviamente è giunta sgradita alle orecchie della Meloni, leader di Fratelli d’Italia, e assegnataria, secondo le promesse di Berlusconi, di due degli otto ministri politici che dovrebbero far parte del nuovo governo dopo l’auspicata vittoria elettorale nel voto di marzo (gli altri membri del governo, sempre secondo l’ex-Cavaliere, dovrebbero venire dalla società civile). Per Meloni, la presenza nelle liste del Carroccio di Alemanno, che ai tempi di An era titolare di una corrente articolata in tutta Italia, è una spina sul fianco destro. Per Salvini, invece, il timore che lo spinge a rafforzarsi a qualsiasi costo e in qualunque parte del territorio, è il movimentismo berlusconiano, tornato in campo in tv con una serie di proposte, come quella di candidare a premier il generale Gallitelli o come la ripartizione dei ministri, non concordate con gli alleati e mirate a mobilitare l’elettorato di Forza Italia, per vincere la sfida con la Lega su chi avrà un voto in più, e conquisterà il diritto di indicare il nome del premier.
Marcello
Sorgi