Made in Italy, il cinese Hu pronto a investire miliardi con il suo fondo Primavera. "L'Asia impazzisce per i vostri marchi”
Non c'è solo la Banca centrale cinese fra gli investitori pronti a puntare sull'Italia, con le quote attorno al 2% rilevate in Eni, Enel, Generali e Fiat. Fred Hu, 51 anni,fondatore e presidente di Primavera Capital, la più grande società privata di investimenti in Cina, ex presidente e partner di Goldman Sachs in Cina, anticipa al Corriere della Sera di essere "pronto a investire parecchi miliardi di euro" in società del Made in Italy.
La sua società ha un nome italiano, Primavera, per la sua "passione per l'Italia, di cui amo la cultura, la storia, l'arte, la cucina. E la Primavera del Botticelli è uno dei miei quadri preferiti". In cinese il marchio "è rappresentato da due ideogrammi, la semina in primavera e il raccolto in autunno: quando investo seguo la filosofia del contadino, che deve seminare con pazienza in primavera e poi saper aspettare, essere diligente quando è tempo di mietere, prudente con il raccolto". Finora, proprio per la prudenza necessaria in una fase di crisi finanziaria internazionale, "abbiamo ritenuto più opportuno entrare in gruppi cinesi", ma "adesso puntiamo su Usa ed Europa, Italia inclusa". Secondo Fred Hu, "il peggio della crisi dell'euro è alle spalle. La stabilizzazione dei mercati e del settore bancario ha riportato fiducia. Ora però l'Europa deve fare riforme profonde". Riforme che "servono all'Europa per creare posti di lavoro, ma renderanno il Continente anche una meta più attraente per gli investitori stranieri".
Primavera Capital punta "soprattutto su telecomunicazioni, media, salute, servizi finanziari, energie rinnovabili. Puntiamo su marchi forti e ben gestiti", con l'obiettivo di essere "veri partner". In Italia, prosegue Hu, "mi piacciono i marchi, dalla moda all'alimentare ai macchinari. Molti bellissimi brand oggi sono in mano a famiglie che non hanno risorse per espandersi a livello globale, dove ci sono grandi opportunità per crescere. L'Asia - assicura - impazzisce per i marchi italiani, per i cinesi il brand è un modo per esibire la nuova ricchezza". Anche per questo, conclude Fred Hu, "agli italiani dico di non temere, per l'Italia è un ottimo affare attirare investitori esteri, soprattutto cinesi. Nei prossimi 5 anni mi piacerebbe investire parecchi miliardi di euro in Italia, se troveremo le giuste opportunità. Ho un grande appetito per la cucina italiana, per la sua cultura e le sue aziende".
da L'Huffington Post
Non c'è solo la Banca centrale cinese fra gli investitori pronti a puntare sull'Italia, con le quote attorno al 2% rilevate in Eni, Enel, Generali e Fiat. Fred Hu, 51 anni,fondatore e presidente di Primavera Capital, la più grande società privata di investimenti in Cina, ex presidente e partner di Goldman Sachs in Cina, anticipa al Corriere della Sera di essere "pronto a investire parecchi miliardi di euro" in società del Made in Italy.
La sua società ha un nome italiano, Primavera, per la sua "passione per l'Italia, di cui amo la cultura, la storia, l'arte, la cucina. E la Primavera del Botticelli è uno dei miei quadri preferiti". In cinese il marchio "è rappresentato da due ideogrammi, la semina in primavera e il raccolto in autunno: quando investo seguo la filosofia del contadino, che deve seminare con pazienza in primavera e poi saper aspettare, essere diligente quando è tempo di mietere, prudente con il raccolto". Finora, proprio per la prudenza necessaria in una fase di crisi finanziaria internazionale, "abbiamo ritenuto più opportuno entrare in gruppi cinesi", ma "adesso puntiamo su Usa ed Europa, Italia inclusa". Secondo Fred Hu, "il peggio della crisi dell'euro è alle spalle. La stabilizzazione dei mercati e del settore bancario ha riportato fiducia. Ora però l'Europa deve fare riforme profonde". Riforme che "servono all'Europa per creare posti di lavoro, ma renderanno il Continente anche una meta più attraente per gli investitori stranieri".
Primavera Capital punta "soprattutto su telecomunicazioni, media, salute, servizi finanziari, energie rinnovabili. Puntiamo su marchi forti e ben gestiti", con l'obiettivo di essere "veri partner". In Italia, prosegue Hu, "mi piacciono i marchi, dalla moda all'alimentare ai macchinari. Molti bellissimi brand oggi sono in mano a famiglie che non hanno risorse per espandersi a livello globale, dove ci sono grandi opportunità per crescere. L'Asia - assicura - impazzisce per i marchi italiani, per i cinesi il brand è un modo per esibire la nuova ricchezza". Anche per questo, conclude Fred Hu, "agli italiani dico di non temere, per l'Italia è un ottimo affare attirare investitori esteri, soprattutto cinesi. Nei prossimi 5 anni mi piacerebbe investire parecchi miliardi di euro in Italia, se troveremo le giuste opportunità. Ho un grande appetito per la cucina italiana, per la sua cultura e le sue aziende".
da L'Huffington Post