Esteri
A Kobane i funerali del bimbo siriano
A Kobane i funerali del bimbo siriano
Il Pentagono: “Le foto
«Ricordo quando il mondo si fermò guardando attonito Sarajevo. Oggi ci sono 60 milioni di rifugiati nel Pianeta, secondo i dati Onu, ma non mi sembra che vi sia la stessa attenzione che generò Sarajevo 20 anni fa». A parlare è il generale Martin Dempsey, capo di Stato maggiore delle forze armate Usa, che per la prima volta dà voce ai timori del Pentagono sulla crisi dei migranti in Europa, «una emergenza enorme». E lo fa partendo dalla drammatica foto del bimbo siriano di 3 anni morto su una spiaggia della Turchia.
Ebbene, Dempsey auspica che quell’immagine «abbia un effetto simile a quella del 1995 del mortale attacco alla piazza del mercato di Sarajevo che spinse la Nato all’intervento in Bosnia», ovvero spinse la comunità internazionale ad agire per fermare l’emergenza. Dempsey spiega i timori della Difesa Usa nel corso di un’intervista con «Abc News». Una sorta di eredità visto che tra meno di un mese lascerà il comando supremo al generale dei Marines, Joseph Dunford. Un passaggio di testimone che vede proprio nella questione dei migranti «il problema più importante che abbiamo affrontato negli ultimi mesi con i colleghi Nato».
Il generale è convinto che «gli Stati dell’Europa meridionale non abbiano sentito il necessario supporto da quelli dell’Europa centrale e settentrionale, anche se sembra che le cose stiano cambiando».
In ogni caso, Dempsey ha sottolineato la necessità di agire «sia unilateralmente che con gli alleati», considerando ciò che sta avvenendo «come un problema generazionale» per il quale devono essere messe a disposizione risorse che permettano di affrontare la crisi per almeno 20 anni. Anche perché il business dei migranti ha superato ogni altro affare illecito in termini di resa come spiega il «Washington Post» che pubblica - sulla base di dati Europol - un «tariffario della speranza». Dai 1000-2000 dollari del passaggio da Bodrum a Kos, ai 900-4000 per raggiungere Lampedusa dalla Libia, ai 10 mila per la rotta attraverso i Balcani.
Ieri Aylan, 3 anni, il bimbo della foto, il fratellino Galip, 5, e la mamma, sono stati riportati a Kobane e sepolti nel «Cimitero dei martiri». «Pagherò il prezzo di tutto questo per il resto della mia vita», ha detto il padre Abdullah Kurdi. Intanto, le autorità canadesi sostengono di non aver mai ricevuto una richiesta di asilo da Abdullah Kurdi, il padre del piccolo.
francesco semprini