ebook di Fulvio Romano

domenica 20 settembre 2015

Il killer delle palme adesso trema

LA STAMPA

Imperia


Così il sistema Pdm si sta rivelando vincente. Parla l’ad della ditta che ha salvato le piante di Arma 

«E’ un brevetto internazionale, la sperimentazione era iniziata con ottimi risultati con i privati già quattro anni fa e ora si stanno interessando i primi enti pubblici». E’ il sistema Pdm, portato avanti da Pasquale Di Muccio, amministratore delegato della ditta Benza di Sanremo, con cui ad Arma di Taggia nel viale si è riusciti a salvare 97 delle 104 palme, nonostante molte fossero state già attaccate dal punteruolo rosso. «Per quanto riguarda i privati su circa 250 palme complessive ne abbiamo perse soltanto due o tre. Il primo ente pubblico a utilizzare il nostro brevetto è stato il comune di Diano Castello: lì ci sono soltanto tre palme e le abbiamo salvate tutte».

Un anno fa è arrivato l’interessamento del comune di Taggia, attraverso l’assessore al verde pubblico Luigi Beghello; da dicembre si sono affidate le palme del celebre viale che unisce via Colombo a via Stazione alla ditta Benza. Finora è andata molto bene, anche se è necessario non abbassare la guardia in un periodo ancora rischioso come quella autunnale, come spiega Pasquale Di Muccio: «Stiamo intervenendo ogni venti giorni, come è necessario dalla primavera all’autunno, mentre nella stagione invernale è sufficiente una volta al mese».

La ditta Benza sta quindi vincendo la battaglia contro il punteruolo rosso, batterio killer delle palme, con il metodo spiegato dallo stesso Pasquale Di Muccio: «Consiste nella distribuzione di prodotti chimici e biologici sia sulla chioma di piante non ancora attaccate sia già sottoposte a potatura di risanamento. Il protocollo misto, chimico e biologico, attraverso un impianto di tubicini, è stato attuato nel viale di Arma di Taggia, le perdite sono state soltanto attorno al 2%. Da maggio stiamo intervenendo anche a Sanremo con prodotti biologici, su 50 palme ne sono sopravvissute 49». In un momento drammatico per la pianta simbolo della riviera di ponente, con un patrimonio devastato e in qualche caso dimezzato, viene fornita un’importante alternativa come sottolinea Pasquale Di Muccio: «Siamo in controtendenza rispetto alle cure attuali che prevedono la potatura della chioma e il trattamento d’urto con rimozione della larve dal cuore delle palma. Lo riteniamo un metodo traumatico, dispendioso e il più delle volte tardivo e perciò inutile. Invece interveniamo sulla pianta con un impianto fisso che va a irrorare la chioma in modo da fermare i microrganismi che la stanno attaccando, i nematodi».

E’ un doppio intervento anche sull’altro batterio, il fusarium: «Lo trattiamo con fungicidi sulla radice a terra. Il fusarium indebolisce piano piano la palma, la debilita. Stiamo tentando di fermare entrambi, a volte attaccano contemporaneamente la pianta». La ditta Benza, nata nel 1932, oltre alla sede di Sanremo in via Pascoli, ne ha una in Francia a Beaulieu, tanto che sta portando avanti la lotta al punteruolo rosso anche in alcune località della Costa Azzurra. Il sistema Pdm verrà illustrato in una conferenza prevista tra fine ottobre e inizio novembre ad Arma nella villa Boselli, assieme al Centro studi delle palme di Sanremo e al comune di Taggia.

ANGELO BOSELLI


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