ebook di Fulvio Romano

mercoledì 30 settembre 2015

L’influenza ha fatto capolino in Riviera

LA STAMPA

Imperia


sono già duecento i casi alla settimana 

Si calcola che nel pieno dell’epidemia dovrebbero essere colpite fino a 20 mila persone

Il picco è atteso a cavallo delle festività natalizie ma potrebbe manifestarsi in anticipo 

Per ora sta mettendo ko duecento persone alla settimana. Poche, pochissime rispetto alle 18-20 mila che, in provincia di Imperia, saranno costrette a letto dall’epidemia influenzale 2015-2016. Quella che, in questi primi giorni autunnali sta mietendo le prime vittime (mal di testa e di gola, tosse, raffreddore, spossatezza e indolenzimento muscolare, quasi mai febbre alta) sarebbe, secondo medici ed esperti, soltanto una sindrome parainfluenzale, la cui diffusione è stata improvvisa e rapida a causa degli ultimi, frequenti sbalzi di temperatura. In soldoni, per adesso si può parlare di classici malanni di stagione. Il vero virus influenzale - l’AH1N1, lo stesso dell’anno scorso - arriverà più tardi, nel pieno della stagione invernale. Insomma, qualche linea di febbre e il naso che cola non devono preoccupare i genitori più ansiosi e neppure malati gravi o cronici e gli anziani debilitati. Per queste ultime categorie, ritenute le più a rischio quando l’epidemia si farà strada anche da noi, c’è dunque tutto il tempo per mettere in campo i vari strumenti di prevenzione. Il più utilizzato dei quali resta il vaccino. L’Asl Imperiese, a questo proposito, si è già messa in moto. Nei prossimi giorni arriveranno le 40 mila dosi di vaccino, fabbisogno annuale confermato dai vertici dell’azienda sanitaria provinciale. Dosi che verranno poi distribuiti ai medici di famiglia che organizzeranno la somministrazione nei loro ambulatori.

«Siamo pronti - conferma il direttore sanitario dell’Asl Imperiese, Eliano Delfino - a breve arriveranno le dosi. Che, rispetto agli ultimi anni, sono numericamente minori di qualche migliaia di unità. Ciò è dovuto al fatto che ci siamo basati sulle vaccinazioni effettivamente eseguite nel 2014. Inutile e costoso comprarne di più. Oltretutto, i vaccini hanno una scadenza e le aziende fornitrici non se li riprendono certo indietro se non vengono utilizzati. Da qualche anno, la gente ha maggiore diffidenza nei confronti del vaccino».

Il picco dell’epidemia è atteso a cavallo delle festività natalizie. Una previsione che potrebbe però essere accorciata già a fine novembre, primi di dicembre, periodo nel quale - spesso ma non sempre - si fa vivo il grande freddo. Nel frattempo, però, medici ed epidemiologi sono e saranno particolarmente attenti a studiare e scoprire i dati effettivi dei primi contagiati nell’emisfero australe, «pionieri» del virus 2015-2016. Che, ad ogni buon conto, dovrebbe ripresentare quasi certamente il ceppo H1N1 del virus A, uno tra più aggressivi nonostante sia stato isolato ben sei anni fa. Ma non sarà l’unico. Gli imperiesi dovranno infatti fare i conti anche con il virus AH3N2, ribattezzata “influenza svizzera”, già protagonista dodici mesi fa, e il virus B Pukhet targato Thailandia.

GIORGIO BRACCO


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