ebook di Fulvio Romano

domenica 10 agosto 2014

La difficile ma promettente vendemmia 2014

LA STAMPA

Cuneo

“Difficile e promettente”

È la vendemmia 2014

Nonostante le piogge i grappoli sono sani, ma attendono il sole

Difficile e promettente. Così i tecnici Coldiretti dell’area albese definiscono l’annata 2014 delle uve. Se è vero che le cose difficili sono anche le più belle, può essere un buon segnale. Di certo, però, finora la strada è stata in salita. Il clima bizzarro di luglio ha messo a dura prova i viticoltori e aperto la strada a mille ipotesi sulla prossima vendemmia, anche se tutti concordano su un punto: sarà l’ultimo mese a determinare la qualità del raccolto.

«Le ripetute piogge di giugno e luglio hanno favorito l’insorgere di attacchi fungini - spiegano Fabrizio Rapallino e Fabrizio Gilli -. Nei vigneti dove è stato possibile osservare le date indicate dai nostri bollettini si denota uno stato di perfetta integrità dei grappoli, anche se la peronospora si è comunque manifestata con macchie sulle foglie. Lo stato di salute dei vigneti e dell’uva, in questa annata difficile e costosa, è particolarmente differenziato in relazione alla posizione, dell’esposizione, ma soprattutto in base alla professionalità del viticoltore. Nel complesso i grappoli sono sani, fatta eccezione per quelli colpiti dalla grandine che dovranno essere eliminati, o dove i parassiti hanno colpito più duramente».

L’auspicio dei tecnici è che si possa riproporre lo scenario del 2008, che nonostante le difficoltà avute per un clima non ideale, si rivelò alla prova dei fatti - vale a dire in cantina - un’ottima annata. La quantità attesa di un po’ tutte le varietà di uva in Langa e Roero è nel complesso mediamente inferiore all’anno scorso (meno 10-20%), anche se varia da zona a zona e in base ai vitigni.

Infine, qualche valutazione sulla flavescenza dorata, oggetto di particolare attenzione del team Coldiretti, attraverso alcune prove in campo per poter capire meglio come la conduzione del vigneto ed altri fattori possano influire sulla malattia. «Dai monitoraggi effettuati dai nostri tecnici in collaborazione con i Progetti Pilota intercomunali, la popolazione dell’insetto vettore della flavescenza è molto più bassa degli altri anni e ciò fa presagire che con basso inoculo la malattia abbia una fase di “stallo” se non di regressione».

roberto fiori


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